Ogni regola sembra avere un’eccezione

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:LydiaMartin:
Quella mattina nulla lasciva presagire le cose che di li a poco sarebbero accadute a Lydia Martin. Come ogni mattina Lydia si alzata dal suo letto, si era preparata per circa un quarto d'ora e come da regolamento la domestica le aveva servito la colazione nella sala da pranzo del suo grande appartamento situato nella zona residenziale di San Francisco. Da giorni aveva cominciato a sentirsi sola nel suo grande appartamento ma preferiva non darlo troppo a vedere. Afferrò un cupcake appena sfornato e nel vedere al suo fianco le sedie vuote lo stomaco le si chiuse in una morsa inconsueta. Quelle sedie erano le sedie che i suoi genitori avrebbero dovuto riempire ma suo padre ora era a Londra, alle prese con la realizzazione del nuovo studio legale, e sua madre era ancora nel centro di riabilitazione totalmente sedata da psicofarmaci. Sembrava che facesse progressi a giorni alterni e i medici ovviamente non se la sentivano di dimettere una donna che poteva avere nuovamente dei crolli e abusare nuovamente dell'alcol, correndo il rischio di mettersi in pericolo e di diventare un pericolo per qualcun'altro. Non riusciva a credere di essersi convinta a lasciarla li dentro, sarebbe marcita li dentro se avessero continuato di quel passo ma che poteva farci lei? Aveva la sua vita ora a cui badare e con tutto quello che le era accaduto poteva essere biasimata se era desiderosa di ricominciare? Di avere una seconda occasione per riscattarsi? Aveva faticato tanto per ottenere quel posto all'università di Medicina e Chirurgia e non si sarebbe lasciata sfuggire una simile occasione,ne andava del suo futuro. L'ingresso all'università era la prima cosa che faceva per se stessa, per nessun altro al mondo , di conseguenza non avrebbe mollato anche se il destino sembrava esserle avverso. Suo padre e sua madre erano adulti e vaccinati, se volevano continuare a rovinarsi la vita oppure a farsi la guerra a vicenda era affar loro. Lei se ne tirava fuori perché a tutto c'era un limite. Terminò di fare colazione aiutando la governante a fare un po' d'ordine con i vari piatti e bicchieri,in seguito afferrò la sua borsa, contenente i libri di Anatomia Comparata, e si diresse verso l'ascensore diretta al San Francisco Memorial, visto che il professor Anderson avrebbe tenuto li la sua lezione. Non appena fu fuori dal palazzo nel quale abitava girò verso sinistra, dirigendosi verso la Millennium Tower. Passando da quella strada avrebbe sicuramente guadagnato del tempo prezioso e poi era una delle meraviglie del mondo secondo il suo modesto parere. Attraversò in seguito un parco, aggirò velocemente alcuni alberi facendo attenzione a non pestare eventuali scoiattoli alla ricerca di ghiande con i suoi tacchi alti e non appena fu vicina all'ospedale si diresse velocemente verso il dipartimento che ospitava le lezioni della facoltà di Medicina e Chirurgia. Si contraddistingueva dagli altri se proprio doveva esser sincera. La struttura era un pò vecchia ma i camici bianchi dei futuri medici e specializzandi non passavano in osservato. Raggiunse l'aula e si sedette tra le prime file in attesa di seguire la lezione di Anatomia Comparata. Il professore era tremendamente in ritardo. Dopo circa venti minuti di attesa uno specializzando dell'insegnante disse all'intera classe di tornare nel tardo pomeriggio in quanto la lezione era stata posticipata. Dannazione! si lasciò sfuggire per poi prendere le sue cose e lasciare l'aula. Detestava andare all'università e perdere del tempo prezioso in quel modo. Presto sarebbe giunta l'ora di pranzo e avrebbe dovuto organizzarsi per mangiare qualcosa nei paraggi. Non aveva voglia di attraversarsi nuovamente mezza città e neppure di sperperare il suo denaro per uno sporco taxi. Quest'ultimo poteva essere adatto per il trasporto della plebaglia, non certo per una bellezza radiosa come la sua. Mentre percorreva il corridoio del San Francisco Memorial, in direzione dell'uscita, un'infermiera ruppe accidentalmente una piccola bottiglia di vetro contenente un farmaco. Sembrava un classico farmaco da automedicazione, apparentemente innocuo, ma non si poteva dire lo stesso della bottiglia in vetro in cui quest'ultimo era contenuto. Un pezzo di quel vetro le si conficcò dritto in una gamba e per un istante fu tentata ad urlare. Si trattenne con una smorfia sofferente di dolore e sedendosi cercò di estrarlo. Avrebbe medicato tutto in seguito.
 
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DAVID GREY
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La normalità era davvero sottovalutata, finalmente libero da un'assillante e continua caccia ai demoni avevo potuto iscrivermi all'università per la facoltà di medicina, potevo finalmente vivere come un normale ragazzo della mia età.. o quasi. In ogni caso la preoccupazione maggiore la momento non era del tipo" Oh mio dio un demone ha rapito phoebe" ma un semplice" dannazione, non trovo gli appunti della lezione passata". Era bello, godersi un po' di normalità, almeno fino a quando sarebbe durata. Quella mattina il professore avrebbe tenuto lezione in ospedale, una rapida colazione ed orbitai in uno stanzino vuoto, uscii e mi diressi verso l'aula, che trovai stranamente vuota vista l'affluenza di persone che normalmente affollano quella lezione. Un'infermiera mi informò che la lezione era rimandata a oggi pomeriggio. Che seccatura, non tanto per il trasporto visto che orbitare era una gran bella comodità, più che altro l'attesa. Avrei preso un caffè e deciso cosa fare. Mentre svoltai per il corridoio osservai seduta con una gamba leggermente sanguinante, intenta a togliere chissà cosa, una mia compagna di corso, in realtà non avrei saputo dire quale fosse il suo nome. Avrei potuto guardare ciò che mi serviva con L'auron, ma avevo imparato a non usarlo per le piccole cose, era meglio così, scrupolo morale forse. Non parlavo molto con i miei compagni di corso poichè ero sempre di fretta, università, poi al p3 ad aiutare, quandos erviva al ristorante e ovviamente alla scuola di magia. Fortunatamente ero portato epr la medicina e un'invidiabile memoria fotografica mi permetteva di raggiungere il massimo dei test, con il minimo sforzo. Mi avvicinai alla ragazza, appoggiai lo zaino per terra. tutto bene ? scheggia di vetro ? domandai osservando il frammento conficcato nella gamba della ragazza.

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Voleva diventare un medico, un cardiochirurgo per l'esattezza, e avendo tutti i giorni a che fare con il dolore di sicuro non poteva permettersi di frignare come..come fosse una "ragazza". Era una ragazza, certo, ma non di quelle che piangevano o che svenivano alla vista del sangue e poi..era solo una semplice scheggia di vetro. Una volta estratta era sicura che il dolore si sarebbe affievolito. Si era seduta su di una sedia, di quelle in pelle che generalmente si ritrovavano nelle sale d'attesa, e prima che potesse cercare di estrarre la scheggia con delle pinzette che aveva trovato sul carrello dell'infermiera un ragazzo la raggiunse appoggiando il suo zaino a terra. Non lo aveva mai visto prima d'ora in giro ma probabilmente si se si trovava li era perché era uno studente, esattamente come lei. Forse il ragazzo era addirittura un suo compagno di corso ma sapere quali lezioni svolgessero in comune non era una sua priorità al momento con un pezzo di vetro conficcato nella sua gamba. "Tutto bene ? Scheggia di vetro ?" chiese il ragazzo valutando la situazione. Wow diamo pure la laurea a questo geniaccio senza neppure fargli sostenere l'esame. Non ci voleva certo un alto livello di QI per capirlo visti i vetri sparsi sul pavimento. Già, diciamo solo che mi sono trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato disse lui con sarcasmo, sorridendogli leggermente. Solitamente era sempre di pessimo umore ma dopo il piccolo incidente che aveva avuto, l'assenza del suo insegnante a lezione e l'incompetenza di una delle infermiere dubitava che qualcos'altro avrebbe potuto essere peggiore quel giorno. Ad ogni modo è una sciocchezza, non preoccuparti! aggiunse infine rivolgendosi al ragazzo, che comunque era stato più "disponibile" dell'infermiera da quattro soldi che il San Francisco Memorial aveva assunto. Quando un giorno sarebbe diventata la direttrice dell'ospedale e la responsabile del settore di Chirurgia avrebbe revisionato le assunzioni. L'incompetenza e il fatto di essere dei maldestri trogloditi era qualcosa che non riusciva a concepire negli ospedali. Stava quasi per congedare il ragazzo, per una scheggia di vetro trovava assurdo coinvolgerlo, ma era un pò difficile estrarla da sola. Ti chiederei la luna se ti chiedessi di estrarla al posto mio? Non fraintendermi non sono una di quelle ragazze che sviene alla vista del sangue solo che trovo estremamente scomodo medicarmi da sola concluse.
 
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DAVID GREY
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sorrisi leggermente alzando un sopraciglio quando mi rispose sarcastica. Si bhe in effetti ero stato un po' capitan ovvio con quelle domande, ma infondo mica potevo arrivare la e staccargli il frammento così, senza nemmeno dire due parole. A volte... basta solo quello... dissi riferendomi alal sau frase, trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, quante volte era succeesso in situazioni magiche negli ultimi anni ? una decina di volte come minimo...Comunque, pareva uan ragazza più tosta delle altre che partecipavano al mio corso, che sorridevano e si attorcigliavano i capelli ad ogni complimento dell'insegnante, non stava nemmeno versando una lacrima o che. oh non avevo dubbi, ma sarebbe meglio comunque toglierla.. dissi questa volta io in tono sarcastico come a rispondergli per la frase di prima, però lo feci con un sorriso, non ero il tipo che si vendicava per niente. Presi in parola la sua richiesta. Oh non preoccuparti, da qua.. dissi prendendo le pinzette che aveva in mano, iniziai poi molto delicatamente e con mano ferma ad estrarre il vetro, che si rivelò un po' più grosso del previsto, era meglio dargli un paio di punti. il paradosso del medico... possiamo operare al meglio sugli altri ma non su noi stessi.... meglio così o ad ogni chirurgo probabilmente verrebbe il complesso di dio dissi sorridendo e rimuovendo il frammento di vetro con delicatezza, non mi pareva di avergli fatto male. Lo riposi in una di quelle ciotole di metallo che si usano in sala operatoria e recuperai un kit per sutura rapida. Una lieve puntura per anestetizzare un minimo la zona del taglio e con mano agile e veloce iniziai a mettere i punti, stando attento ad usare mano leggera, sempre per non farle male. A quanto pareva però tutti mi dicevano che avevo una mano molto delicata. ecco, finito, come nuova, bhe lo sarai quando ti toglieranno i punti tra un paio di giorni dissi appoggiando tutto nel contenitore metallico, coprendo la ferita con una garza adesiva in modo che la parte appiccicosa non toccasse i punti, mi tolsi i guanti e li gettai nel cestino dei rifiuti pericolosi, poi lasciai il contenitore ad un'infermiera che mi guardò stupefatta come se stessi prendendo a picconate la ragazza. Wow... se tutte le infermiere sono così reattive c'è da aver paura..... comunque, io sono David dissi porgendogli una mano alla fine.

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T-ti ringrazio gli disse porgendogli le pinzette che teneva tra le mani non appena quest'ultimo accettò di rimuoverle il pezzo di vetro dalla gamba. era fin troppo "strana" quella situazione e ancora più strano era il fatto che avesse ringraziato il ragazzo. Lei non ringraziava mai, non aveva bisogno di essere grata a nessuna persona nella sua vita ma ad ogni modo con il ragazzo lo fece spontaneamente, senza quasi collegare le parole al suo cervello. In un certo senso era stato gentile, avrebbe potuto andarsene e fare finta di niente e invece, con sua sorpresa, era rimasto lì e l'aveva aiutata. Rimase ad osservarlo mentre estraeva la scheggia e contorse appena il volto in un'espressione di dolore quando riuscì a toglierla. Era davvero grande per essere una semplice scheggia tanto che rimase interdetta a contemplarla per alcuni istanti. "Il paradosso del medico... possiamo operare al meglio sugli altri ma non su noi stessi.... meglio così o ad ogni chirurgo probabilmente verrebbe il complesso di dio" le disse e le strappò perfino una risata. Fidati, molti di loro convivono già con tale complesso gli risose. Servivano dei punti di sutura, era ovvio, considerando la profondità della ferita. Si limitò a prestare la sua attenzione sulla parte dalla quale era fuoriuscito del sangue e per un istante giurò a se stessa di aver visto i tessuti chiudersi lentamente. La sua mente giocava brutti scherzi..sicuramente era cosi. Si era svegliata presto quella mattina, probabilmente era stanca, e lo spavento le aveva procurato una visione da shock post traumatico. Non c'era da preoccuparsi. Si lasciò mettere i punti senza neppure sentire dolore.Però..sei bravo sai?! esclamò sorpresa contemplando l'opera del ragazzo una volta ultimata. Ci vai sempre cosi delicato oppure io sono l'eccezione che conferma la regola? chiese poi con tono scherzoso."Comunque, io sono David" le disse porgendole la mano. Lydia aggiunse a sua volta ricambiando la stretta di mano. Posso offrirti almeno qualcosa al.. disse in seguito guardandosi attorno alla ricerca di un bar ma notò solo un cartello con le indicazioni per una stanza contenente dei distributori automatici ... Distributore automatico? concluse la frase sorridendo. Era il minimo che potesse fare per sdebitarsi e sebbene non fosse esattamente il tipo da caffè dei distributori automatici se entrambi studiavano medicina avrebbero di certo familiarizzato con la vita da ospedale.
 
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DAVID GREY
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I suoi complimenti non poternono che farmi piacere, insomma a chiunque fa piacere un complimento di tanto in tanto. Commentai poi divertito la sua risposta sui medici: eh già...temo proprio di si... Non realizzai subito la frase successiva perchè ero impegnato ad osservare un fenomeno più interessante.. prima di chiudere l'aultimo punto ebbi come l'impressione che il lembi di carne si stessero già chiudendo da soli, strano no ? anhce se strano era una parola che per uno come me era all'ordine del giorno. Tornai comunque alla ragazza sorridendo. ti ringrazio...a quanto pare è opinione diffusa che abbia un tocco leggero dissi sorridendo controllando un'ultima volta la garza prima di alzarmi, la osservai propormi di bere qualcosa al..... eh già al cosa ? notò che c'era solo una saletta con i distributori automatici, e concluse la frase. Sorrisi a mia volta divertito. bhe immagino dovremo pur iniziare a fare l'abitudine al caffè al sapor di disinfettante no ? dissi divertito, l'aevo preso già una volta li e sapevo che il retrogusto era quello, già un retrogusto infelice in un caffè, ma ci si poteva accontentare. bene Lydia... per cosa pensi di specializzarti ? ... hai la tipica espressione da cardiochirurgo convinto dissi con un sorriso, in effetti molti con una grinta e un temperamento duro volevano fare quella specializzazione. Io invece ? mi sarei accontentato di chirurgia d'urgenza o traumatologia.
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Sorrise ascoltando le parole del ragazzo. Caffè al retrogusto di disinfettante? Sempre meglio di niente in fondo, no?. Ricordava di essere stata in ospedale da bambina, o meglio, da adolescente. Aveva circa quindici anni e doveva essere operata d'urgenza di appendicite quando quel demente di suo padre le aveva portato una tazza di caffè del distributore poiché convinto che fosse arrivato il momento giusto per la figlia di poter bere del caffè, esattamente come tutti gli adulti che si rispettassero. Sfortunatamente il caffè non fece che peggiorare la sua situazione. Era "bruciato" e di conseguenza le aveva provocato dei terribili dolori all'altezza dello stomaco. Come da regolamento sua madre si infuriò con suo padre perché come sempre non ne combinava una giusta. Ti confesso che un pò è deprimente lavorare qui ma tutto sommato ti gratifica. si lasciò sfuggire in seguito. Era la verità, lavorare in un ospedale ti metteva di fronte a varie realtà, la stragrande maggioranza di queste neppure erano positive, ma ti spronava anche a fare del tuo meglio per salvare delle vite. David accettò il suo invito e cosi si diressero verso la stanza dei distributori automatici. "Bene Lydia... per cosa pensi di specializzarti ? ... hai la tipica espressione da cardiochirurgo convinto" le disse e improvvisamente Lydia si interruppe. Sei una specie di veggente per caso? Di quelli che leggono la mano o fanno quei trucchi strani con le carte? chiese con la consueta ironia che la contraddistingueva sempre. Mi piacerebbe davvero specializzarmi in Cardiochirurgia. Tu? Non dirmi Pediatria ti prego o peggio ancora Farmacia! disse successivamente. Pediatria era per chi non faceva sesso, lo aveva sempre pensato e fino alla morte avrebbe portato avanti quel suo pensiero (xD) e Farmacia..Beh..Farmacia era una specialistica insensata per chi studiava Medicina e Chirurgia. Era una specialistica adatta a chi era terrorizzato dal sangue e l'avrebbe sconsigliata a chiunque. Quando giunsero di fronte ai distributori le venne spontaneo chiedere al ragazzo cosa prendesse e nel farlo notò che i suoi occhi erano "particolari". Erano entrambi viola. Accidenti..Eterocromia dell'iride, non ne avevo mai visto una prima d'ora. Hai gli occhi di un colore diverso da quelli generalmente conosciuti al mondo. E'..forte! concluse senza smettere di ammirare le iridi del ragazzo. Non voleva trattarlo come fosse un fenomeno da baraccone solo che era esaltante notare di persona un particolare che generalmente si trovava nei loro libri di testo. Per quanto riguardava la sua ferita alla gamba si era perfino dimenticata di avere dei punti. Possibile che fosse "guarita" cosi in fretta?
 
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DAVID GREY
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bhe se avessimo voluto fare un lavoro divertente non avremmo scelto medicina no ? piuttosto qualcosa come.... promoter o giornalismo...cazzeggi tutto il tempo e ti concentri un giorno o due per fare un'articolo dissi divertito a Lydia. Mentre raggiungemmo il distributore proprio come avevo visto giusto voleva fare cardiochirurgia. ahah nessuna veggenza giuro, ma come ti ho detto hai al tipica espressione decisa da cardiochirurgo, siete quasi una specie a parte dissi divertito per poi aggiungere. no pediatria no...ho sempre pensato che chi sceglie pediatria abbia una sorta di pedofilia repressa.. non so.. idea mia forse... no comunque io penso di fare o chirurgia d'urgenza o traumatologia dissi riflettendo per un istante... Non mi erano mai piaciuti i pediatri, non so, era una sensazione forse. Notai che emntre prendevamo il caffè mi stava fissando il volto, probabilmente epr gli occhi, come infatti poco dopo fece notare. si esatto...sono viola, come lo erano quelli di mia madre dissi, non specificando che in realtà erano di quel colore epr un motivo magico, non esattamente genetico. a volte ti confesso che mi sento un po' uno scherzo della natura... quadno al gente mi fissa troppo e poi quando le guardoo girano lo sguardo...lo trovo fastidioso, un po' come avere la coda tra el gambe.. poi penso che però in fondo mi rende unico...quindi non è poi così male dissi divertito continuano a fissarla negli occhi.

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Già probabilmente hai ragione.Se avessimo voluto divertirci non avremmo scelto questa facoltà. Ancora ad oggi mi chiedo quale sia il motivo che mi abbia spinto ad iniziare questo tour de force ma sono sempre più convinta che questa sia la mia strada e comunque che valga la pena intraprenderla disse limitandosi a sorridere appena dopo aver pronunciato le sue parole. "Nessuna veggenza giuro, ma come ti ho detto hai al tipica espressione decisa da cardiochirurgo, siete quasi una specie a parte" le disse e sentendo quelle parole rise. Lo prendo per un complimento rispose a sua volta. "No pediatria no...ho sempre pensato che chi sceglie pediatria abbia una sorta di pedofilia repressa.. non so.. idea mia forse... no comunque io penso di fare o chirurgia d'urgenza o traumatologia" continuò David. Non ho mai pensato alla Pedofilia repressa però diciamo che non è esattamente appagante avere a che fare giorno dopo giorno con neonati piagnucolanti e mocciolanti che urlano non appena provi a fargli un vaccino. Alcuni bambini sono davvero mostruosi, diciamo che preferirei avere altre priorità nel campo medico spiegò al ragazzo sorridendo. Traumatologia è forte. Fossi in te mi concentrerei su quella consigliò lui per poi rimanere colpita dalle sue parole: "A volte ti confesso che mi sento un po' uno scherzo della natura... quando al gente mi fissa troppo e poi quando le guardo o girano lo sguardo...lo trovo fastidioso, un po' come avere la coda tra le gambe.. poi penso che però in fondo mi rende unico...quindi non è poi così male. Io non ti guardavo come fossi uno scherzo della natura e mi dispiace se posso averti dato questa impressione. Hai un colore di occhi davvero "particolare" e devi esserne fiero perché come hai detto tu ti rende unico. Io ne andrei fiera anzi probabilmente mi vanterei anche di avere occhi cosi aggiunse in seguito divertita sorridendo rivolta verso di David. Ad un tratto poi si rese conto di non avere più la fasciatura alla gamba, le era caduta accidentalmente a terra e osservando il punto in cui si era ferita con la scheggia di vetro notò che non vi era rimasto neppure un graffio. I punti di sutura che David le aveva messo erano caduti e la sua gamba era tornata in perfette condizioni, come se pochi minuti prima quell'episodio che l'aveva riguardata in prima persona neppure si fosse mai realizzato. Cosa le stava succedendo? Era nel panico più totale e David probabilmente l'avrebbe creduta pazza. Sperava che non se ne accorgesse. Non avrebbe saputo neppure fornire una spiegazione plausibile al riguardo.
 
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DAVID GREY
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esatto, consideriamolo uan sorta di nostro masochismo emotivo dissi divertito, in effetti chi voleva fare il medico di epr se emotivamente voleva prendersi a randellate. Rise della mia idea sulla pediatria ma ne condivideva l'odio, mi disse che traumatologia pareva un'ottima scelta. Ribadii nuovamente la mia "unicità" ma in senso positivo. bhe grazie, lo capivo che mi guardavi perchè interessata, non come un fenomeno da baraccone, è uno sguardo diverso quello... in ogni caso nuovamente grazie dissi sorridendole, poi mi cadde l'occhio sulla ferita dove la benda era caduta, si era già rimarginata, com'era possibile ? il taglio era profondo, per di più non mi pareva un demone, altrimenti il mio sensore sarebbe impazzito a stare accanto a lei, era una strega dunque ? ma a guardarla bene era terrorizzata, magari nemmeno lo sapeva. La presi da aprte, al diavolo il caffè e recuperai un bisturi a doppia lama dallo scaffale. Andai in uno stanzino che di solito era usato come magazzino e ci chiusi dentro. ok..niente panico, voglio provare una cosa...giuro non ti faccio male, solo un secondo. dissi prendendole al mano, feci un piccolissimo taglio stando leggero, nel giro di qualche secondo la ferita era già sparita. La fissai per poi usare l'altra lama per farmi una ferita uguale, che eprò non spariva, quindi era lei a rigenerarsi. Mi concentrai sulla sua aura, come facevo di solito per canalizzare i poteri altrui e sotto i nostri occhi anche la mia ferita si richiuse. ok, non c'erano più dubbi era davvero una strega, ma dal suo volto sconvolto ovviamente non ne aveva idea.

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Non c'è bisogno di ringraziarmi dopo quello che hai fatto oggi dovrei essere io a formulare frasi di senso compiuto che prevedano un "Grazie" praticamente in ogni periodo disse al ragazzo per poi estrarre dalla borsa un dollaro. Aveva voglia di farsi un cappuccino o almeno di "assaggiare" un cappuccino cercando di non correre il rischio di morire avvelenata. Se non avessero avuto lezione probabilmente sarebbero andati altrove a prendere qualcosa da bere ma tanto valeva accontentarsi per ciò che gli era capitato su due piedi. Prima che potesse digitare il codice alla macchinetta fu totalmente colta alla sprovvista. Prima che potesse dire una parola David si chiuse con lei in uno stanzino piccolo e buio e per un istante fu nel panico più totale. Alcuni mesi fa era stata vittima di uno stupro da parte del suo ragazzo e sebbene avesse cercato di superare la cosa non era comunque una sensazione piacevole essere spinta e rinchiusa in un luogo stretto e angusto con un ragazzo che conosceva appena. Il terrore le stava attanagliando la gola e sebbene desiderasse farlo era totalmente impietrita dalla paura. Davvero era stata cosi stupida a fidarsi di un ragazzo appena conosciuto solo perché si era offerto di toglierle una scheggia di vetro? Come aveva potuto essere cosi ingenua? Non era da lei. Era stata un'idiota ed ora era seriamente nei guai. "Ok..niente panico, voglio provare una cosa...giuro non ti faccio male, solo un secondo" le disse lui per tranquillizzarla. Il cuore le batteva all'impazzata e ben presto sarebbe imploso. Ne era certa. David ti prego fammi uscire da qui, mi stai spaventato e abbassa quel bisturi ... gli disse ma prima che potesse continuare la frase o comunque gridare il ragazzo la tagliò. L'incisione che il ragazzo fece sulla sua mano le fece uscire una piccolissima goccia di sangue e successivamente si rimarginò con grande sorpresa davanti ai suoi occhi. Il ragazzo velocemente eseguì un altro taglio su se stesso e solo dopo pochi istanti anche la sua ferita si richiuse. Aprì velocemente la porta e uscì da quello stanzino dirigendosi a grandi passi verso l'uscita. Era arrabbiata e probabilmente sarebbe stato meglio per David non seguirla. Non sapeva bene cosa fosse successo ma l'aveva terrorizzata a morte e l'aveva ferita. Affrontare la cosa in modo diverso, magari da persone civili, sarebbe stato orrendo? A quanto sembrava aveva una particolarità, riusciva a rigenerare le sue ferite e non sapeva neppure perché ma questo non dava comunque a David il diritto di scoprirlo con la forza. L'aveva trattata come un fenomeno da baraccone, si era sentito in diritto di avere carta bianca su di lei e se solo avesse voluto avere un segreto da non condividere lui se n'era appropriato con la forza. Voleva solo andarsene da quell'ospedale. O avrebbe commesso un omicidio.
 
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DAVID GREY
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tranquilla, un bel respiro...devo dirti una cosa dissi prendendo fiato aspettando che fosse pronta, ma prima che potessi fare qualcosa Lydia era già corsa fuori in corridoio. Certo ero ancora stupito, ma non capii il motivo della sua fuga, quello che era certo è che non potevo lascairla fuggire così. Così aspettai di averla in vista e che non ci fosse nessuno intorno, mi orbitai da lei e poi orbitai entrambi sul tetto del palazzo. mi staccai da lei allontanadomi un po'. ok...ti chiedo scus per prima, non volevo sembrarti uno psicopatico, ma avevo bisogno di parlarti prima che ti mettessi a scappare dissi tutto d'un fiato, per poi aggiungere: certo ti chiedo scusa per prima, in effetti trascinarti in una stanza con un bisturi e tagliarti non è stata la cosa più normale del mondo, però mi sembravi spaventata già prima e volevo fornirti uan spiegazione per il tuo potere di rigenerazione cellulare . Lo dissi con il tono di voce più sincero del mondo, non era davvero mia intenzione spaventarla e in effetti capivo di aver reagito in modo esagerato, avrei dovuto affrontare la cosa con calma.


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"Avanti Lydia non fermarti, ci sei quasi" continuava a ripetersi evitando di voltarsi indietro per scorgere David. Aveva quasi raggiunto le scale e una volta discese sarebbe corsa dritta a casa. Sarebbe stato un pò difficile ritrovarla tra la folla a San Francisco. Ad un tratto però ci fu uno scintillio di luci che le si parò davanti e da quelle luci si materializzò David. Si portò istintivamente le mani sulla bocca per la sorpresa e prima che potesse dir lui qualcosa quest'ultimo l'afferrò e la fece scomparire con se. Si materializzarono sul tetto dell'ospedale. Precisamente sulla grossa "H" che delineava il punto di atterraggio per l'elicottero dell'ospedale. Si allontanò da lei subito dopo iniziando a parlare. "Ok...ti chiedo scus per prima, non volevo sembrarti uno psicopatico, ma avevo bisogno di parlarti prima che ti mettessi a scappare" le disse. E' un pò tardi per parlare, non credi? Avresti potuto parlare prima ma a quanto sembrava eri più interessato a vestire di panni di Freddy Krueger aggiunse arrabbiata e in certo senso anche sconvolta. Era proprio vero che le persone si rivelavano solo alla fine. Non si sarebbe mai aspettato un simile comportamento ma il male era in agguato ad ogni angolo e quel giorno per lei il male aveva preso la forma di uno studente di Medicina, esattamente come lei. "Certo ti chiedo scusa per prima, in effetti trascinarti in una stanza con un bisturi e tagliarti non è stata la cosa più normale del mondo, però mi sembravi spaventata già prima e volevo fornirti una spiegazione per il tuo potere di rigenerazione cellulare" continuò lui. Ah ma davvero?!. Direi che questa è la scoperta del secolo David, grazie per avermi illuminata. Ti sembravo spaventata prima e volevi fornirmi una spiegazione? Tu mi hai terrorizzata a morte. Quello che hai fatto in quello stanzino,hai detto bene, non è stato "normale", ciò che ho fatto io con la ferita non è stato "normale" e solo il fatto che prima eravamo in un corridoio ed ora ci siamo teletrasportati sul tetto non è "normale". Io non ho un potere, io sono solo una ragazza e voglio andare via rispose lui. Non si sarebbe meravigliata se avesse avuto una crisi di nervi da un momento all'altro. Quella situazione che si era creata era frustrante per lei e poi come diavolo aveva fatto a curarsi cosi velocemente. La gente non si tagliava con dei cocci di vetro per poi uscirne totalmente illesi. Cos'altro avrebbe potuto fare? Fino a che punto avrebbe potuto spingersi con il dolore? Se si fosse tagliata una gamba quest'ultima le sarebbe ricresciuta? Era assurdo anche solo il fatto che il suo cervello stesse concependo tali idee. Non era in se, questo era certo.
 
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view post Posted on 23/7/2012, 22:50
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DAVID GREY
Scheda pg Look at me now It's time to music

Si aveva ragione, avrei potuto parlare prima , anche orbitare di colpo none ra stata un idea geniale, am era l'unica per impedire che se en andasse in giro urlando quello che sapeva. Come avrei fatto a convincerla ? si hai ragione... l'interpretazione di freddy krueger me la sarei potuta risparmiare dissi sperando di farla sorridere. Ma pareva davvero sull'orlo di una crisi di nervi. Lydia questo perchè non siamo normali, e va bene così, anche se adesso ti sembra spaventoso perchè nuovo e imprevisto, ma fidati, se ti calmi per un secondo e mi fai spiegare tutto per bene, ti assicuro che non ci saranno problemi, fidati, capirai tutto, ti chiedo scusa per prima, dico davvero, sono spaicente dissi cercando di tranquillizzarla. Ma pareva completamente sconvolta, quasi come se le mancasse l'aria. Avevo visto che non era stata una mossa geniale afferrarla prima, evidentemente non si trovava a suo agio, am non apreva calmarsi, come in una crisi di nervi e da quello che avevo letto, o avevo un sedativo a portata di mano o il tocco di una persona, un'abbraccio, sentire la presenza di qualcuno serviva a tranquillizzare, anche se non ero certo, mi avvicinai advanti a lei e anche tra le sue crisie proteste l'abbracciai, non forte, solo eprchè la smettesse di tremare e ondeggiare, nonostante mi colpisse ero abituato alla sueprforza dei demoni, quindi potevo resistere. Puoi calmarti ? non ti faccio nulla...giuro...respira lydia...respira dissi nuovamente. Formulai poi un incantesimo per farle riprendere il controllo.

Per questa magia intendo evocare
tutte le forze del sovrannaturale,
con queste parole io voglio sperare
che le sue paure riesca a superare



dissi concentrandomi ed evocando la magia su Lydia, affinchè si calmasse e al tempo stesso potesse capire cos'era la magia.

STARRING: David Henrie - CREDITS to danny, - DEDICATED to chià


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view post Posted on 23/7/2012, 23:05
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:LydiaMartin:
Non era divertente. Quella situazione non lo era affatto e David non sembrava neppure rendersene conto. Continuava a scherzare con lei come se nulla fosse ma per lei tutta quella faccenda doveva finire li e subito. "Lydia questo perchè non siamo normali, e va bene così, anche se adesso ti sembra spaventoso perchè nuovo e imprevisto, ma fidati, se ti calmi per un secondo e mi fai spiegare tutto per bene, ti assicuro che non ci saranno problemi, fidati, capirai tutto, ti chiedo scusa per prima, dico davvero, sono spiacente" gli disse e per un istante volle credergli. Ti sbagli, non sò cosa tu creda di aver visto ma io non ho alcun potere te lo assicuro. Da piccola non sapevo neppure fare uno stupido trucchetto di magia utilizzando le dita figurati se ora riesco a curarmi da sola disse al ragazzo cercando di mascherare ciò che ormai anche per lei era evidente. Poi lui l'abbracciò. Non sapeva dove volesse arrivare o perché lo facesse ma il punto era che giuro a se stessa di averlo sentito pronunciare una sottospecie di filastrocca e subito dopo una sensazione di pace e tranquillità l'aveva invasa. Era come se tutti i suoi problemi si fossero dissolti, come se non fossero più rilevanti. Ma.. cosa sei realmente tu? si limitò a chiedere. Era palese che avesse anche lui un potere ma voleva sapere quale fosse la sua vera natura. Era un mago stile Harry Potter? Possedeva una bacchetta magica? Era iscritto ad una scuola di magia e stregoneria che faceva concorrenza ad Hogwarts? Non sarebbe stata pronta ad accettare tutto quello che stava già vivendo senza volerlo ma comunque ora aveva intenzione di lasciarlo parlare e di ascoltarlo. Se lo avesse diagnosticato pazzo si sarebbe lanciata di sotto, tanto stando ai tentativi che aveva fatto c'era l'1% di possibilità di sopravvivenza senza lesioni permanenti.
 
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28 replies since 23/7/2012, 12:29   172 views
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