Union Square, niente di più "alternativo" alla caccia ai demoni.

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view post Posted on 9/8/2012, 17:55
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:LydiaMartin:
Il suono della sveglia arrivò come ogni mattina per svegliarla: penetrante e intenso che non dava cenno di voler smettere, odiava quel rumore e, non solo perché avevo il duro compito di catapultarla di nuovo nella realtà. La lasciò suonare per circa dieci minuti senza nemmeno degnarsi di guardare che ore fossero, non le interessava perché tanto quella mattina non avrebbe avuto nessuna lezione all'università, quindi poteva permettersi di rimanere qualche minuto in più sotto le coperte calde e morbide. Si rigirò più volte nel letto, affondando la testa nel cuscino rischiando di soffocare, mugolò qualcosa in risposta a quell'aggeggio infernale che continuava a suonare ancora e ancora. Quando la sua pazienza arrivò al limite si decise a far scorrere timidamente un braccio fuori dalle coperte, e dei brividi leggeri la invasero, partendo dalla dita delle mani e arrivando fino alle dita dei piedi; iniziò piano piano a riprendere il controllo del suo corpo e quando si ricordò di possedere dei piedi iniziò a muoverli sotto le lenzuola, anche se non era ancora del tutto sveglia sapeva bene che i suoi piedi ricoprivano una parte importante della sua vita. Poggiò la mano sulla superficie ghiacciata e liscia della piccola sveglia blu che alloggiava sul suo comodino, l'aveva comprata al centro commerciale un giorno durante le vacanze di natale, era in saldi e si disse che una sveglia nuova le avrebbe fatto comodo. Bastò una leggera pressione sul bottoncino nero e finalmente quel rumore assordante cessò. Alzò la testa e iniziò a guardarsi intorno, poi scivolò fuori dal suo letto. Si stiracchiò per bene e si sgranchì le gambe e le braccia, poi con gli occhi socchiusi andò a tentoni nel buio della camera per raggiungere il bagno. Si lavò e si preparò prima di tornare in camera. Ci pensò un po', poi si avvicinò alla finestra che dava sulla strada del suo quartiere e aprì le tende in modo da fare entrare un po' della luce del sole. Lanciò un'occhiata furtiva alla casa di Derek che si trovava poco distante dalla sua e notò che le finestre erano ancora tutta sbarrate, questo voleva dire che stava ancora dormendo oppure che era già all'università. Ma tanto a lei non importava, non erano fatti suoi. Non le capitava spesso di avere del tempo per annoiarsi e non le piaceva molto, quindi si mise a pensare a qualcosa da fare per distrarsi. Per prima cosa raggiunse il suo armadio e prese i primi indumenti che le capitarono sotto tiro. Una volta finito di vestirsi si recò in cucina e senza pensarci troppo prese le chiavi dell'auto e si catapultò fuori casa. Raggiunse la sua macchina ed entrò. Non aveva idea di dove sarebbe andata; era un bel po' di tempo che non andava ad Union Square e, quella le sembrò l'occasione perfetta. Era incredibile come le strade di San Francisco fossero così affollate anche di prima mattina, ma ormai non si stupiva più molto.
Union Square era sempre magica e perfetta, a tutte le ore del giorno. Si ritrovò a camminare per quelle strade, passando davanti a quella sfilza di vetrine dove turisti e non solo, si fermavano per decidere cosa acquistare. Lydia non aveva intenzione di spendere soldi quel giorno, infondo per lei non erano un passatempo, le servivano per vivere e aveva scelto di rinunciare a fare tutto quello che facevano le sue coetanee nel momento stesso in cui aveva scelto di voler essere una ragazza responsabile, era quello che voleva fare e per farlo non aveva bisogno di comprarsi abiti all'ultima moda o chissà cosa, ne possedeva molti ed era arrivato il momento di mettere la testa a posto. Passò davanti ad un negozio di dischi che attirò particolarmente la sua attenzione, ero piccolo e accogliente. Salutò con un piccolo sorriso il commesso che sostava dietro la cassa vicino all'entrata del negozio, e raggiunse uno scaffale di dischi di musica classica. Conosceva bene quel genere di musica, sua madre ne era appassionata un tempo, quando tutto nella sua vita era "normale" o comunque apparentemente "normale". La sua attenzione fu catturata da un disco di Debussy, estrasse il disco e lo infilò nel lettore, poi prese le cuffie nere e se le poggiò sulla testa, prima di premere "play".
 
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view post Posted on 9/8/2012, 22:45
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:DerekMontgomery:
Quella mattina non aveva lezione all'università. Il professore di statistica aveva la febbre e li aveva avvertiti sulla bacheca del sito internet che lui aveva aperto casualmente e meno male che lo aveva fatto, altrimenti si sarebbe attraversato mezza città diretto in università inutilmente. Per fortuna quella mattina potè quindi, dormire di più, non avrebbe dovuto mettere la sveglia e non avrebbe avuto nessuno che lo avrebbe disturbato, visto che sua madre sarebbe uscita presto ed era sempre piuttosto silenziosa. Decise anche di togliere la vibrazione dal suo iphone in modo da non essere svegliato da nulla e dormire tranquillo. Si svegliò verso le nove e mezza quella mattina e sebbene dovesse studiare parecchio, il bel tempo, e il sole che illuminava la città gli fecero passare la voglia. Per questo motivo quindi decise di uscire, senza una meta in realtà, ma voleva passeggiare. Andò quindi in bagno e si fece una doccia rapida e una volta terminata andò davanti all'armadio scegliendo cosa indossare. Optò per un paio di jeans stretti, scarpe da ginnastica Nike colorate con il baffo verde e indossò una semplice maglietta a mezze maniche verde, per riprendere il simbolo sulle sue scarpe. Una volta vestito era pronto per uscire ma prima di farlo prese il suo iphone, inserendo nuovamente la vibrazione e la suoneria, prese le chiavi di casa e della macchina e si chiuse la porta alle spalle. Salì sulla sua macchina nera e iniziò a guidare raggiungendo Union Square, la piazza principale della città. Parcheggiò la sua auto nel primo posto che trovò libero e dopo esserne sceso la chiude premendo il pulsante sull'apposito telecomando. Entrò in un bar per prendere un caffè, visto che non aveva fatto colazione e dopo esserne uscito iniziò a passeggiare per quella piazza, buttando un occhio, di tanto in tanto alle vetrine. Quando guardò dentro un negozio di dischi riconobbe Lydia, la sua amica Lydia, lì dentro, con delle cuffie alle orecchie. Decise di entrare per salutarla. Sorrise al commesso e si avvicinò alla ragazza. Strano incontrarti qui.. le disse, dandole una piccola botta sulla spalla in modo che potesse accorgersi della sua presenza. Era ovvio che comunque la sua affermazione fosse ironica, sapeva quando Lydia amasse la musica, soprattutto quella classica, e quello era praticamente il suo ambiente, in tutto e per tutto.
 
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view post Posted on 10/8/2012, 10:48
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Avvicinarsi alle persone, dargli confidenza, non era da lei. Era sempre molto introversa nei confronti di chi non conosceva, non le piaceva disturbare gli altri, si era già sentita un peso per sua madre e non voleva contare più su nessun'altro, di conseguenza non cercò di attaccare bottone con nessuno dei suoi coetanei presenti nel negozio. Quella mattina era terribilmente annoiata e in casi come quelli nemmeno Debussy avrebbe potuto fare molto.
Iniziò subito a riflettere a cosa avrebbe potuto dire, come avrebbe potuto attaccare un eventuale discorso, non le capitava spesso -per non dire mai- quindi si trovava un po' in difficoltà. Di solito erano gli altri ad avvicinarsi a lei perché tra molte persone lei non passava assolutamente inosservata. Si sentì ad un tratto chiamare con un piccolo colpetto sulla spalla e cosi sfilò lentamente le cuffie, riporgendole al loro posto, poi con passo tentennante si avvicinò al ragazzo, azzardando un piccolo sorriso, che in quei casi aiutava sempre. Hey Derek, si incontrarmi qui è abbastanza strano effettivamente, tu invece che ci fai in questo negozio di dischi? Chiese con un tono particolarmente basso, facendo scivolare una mano tra i suoi lunghi capelli rossi. Spostò lo sguardo sui cd che sostavano in corrispondenza alla sua figura e non vide niente di familiare, la musica le piaceva moltissimo però non era un granché esperta. Effettivamente era strano incontrare Derek in un negozio di dischi soprattutto se poche ore prima aveva notato le finestre di casa sua particolarmente serrate. Derek era un tipo a cui piaceva dormire fino a tardi quando non aveva dei corsi da seguire all'università quindi era strano ritrovarlo a vagare per Union Square da solo. Erano praticamente cresciuti insieme. Conosceva Derek fin da bambina ed era stato da sempre il suo compagno di giochi preferito nonostante fosse comunque di un anno più grande di lei. Con lui si divertiva. Era un pò come suo fratello maggiore in fondo salvo per il fatto che da un mese circa le teneva nascosta la sua identità di Strega.
 
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view post Posted on 11/8/2012, 11:33
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Lydia era sempre stata la sua Lydia, la sua migliore amica, la sua compagna di giochi fin da quando erano in fasce. Abitavano accanto da 20 anni ormai e i loro genitori erano sempre stati amici e avevano fatto di tutto pur di farli conoscere e di fargli fare amicizia. Era felice di avere Lydia tra le sue conoscenze, era una ragazza fantastica: simpatica, allegra anche se a volte un po' chiusa, soprattutto con chi non conosceva. Non era facile che si aprisse con la gente e lui lo sapeva. Più volte aveva provato a farle conoscere nuove persone e ci aveva messo parecchio ad aprirsi. Non era certo una cosa da pazzi però, era il suo carattere e non sarebbe certo cambiata. A lui andava bene così, era la sua amica Lydia e le voleva un bene dell'anima, un bene così grande che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Si erano sempre detti tutto, non c'erano mai avuto segreti tra di loro ma da tre anni le stava nascondendo la cosa più importante, il suo essere uno stregone. Non lo aveva fatto con cattiveria o perchè non si fidasse di lei, ma per proteggerla, per farla vivere più tranquilla. Non si era ancora perdonato, e probabilmente mai lo avrebbe fatto, di averle tenuto nascosto questo, ma non poteva fare altrimenti. Non poteva dirlo, era la regole degli stregoni. Ascoltò la sua domanda quando si voltò verso di lui e alzò le spalle prima di rispondere. Volevo fare un passeggiata e sono venuto qui.. le rispose inizialmente. Poi ti ho vista qui dentro e sono entrato per salutarti.. aggiunse infine. Era solo per quello che era entrato, non per altri motivi o perchè amasse la musica classica, assolutamente no. Non era proprio il suo genere, gli piaceva molto di più la musica pop e rock, quella "da giovani" insomma, come lui stesso la chiamava. Andiamo a prendere un caffè insieme? le disse poi indicandole la strada. Le avrebbe offerto volentieri qualcosa da bere, qualsiasi cosa lei volesse e magari avrebbero anche parlato un po'. Era un po' che non si sedevano uno di fronte all'altro e non parlavano, anche di stupidaggini.
 
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view post Posted on 11/8/2012, 12:40
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Era strano incontrare Derek. Anche se tra di loro nulla era cambiato non si incontravano spesso in città. Era stata occupata con la storia della stregoneria e di conseguenza era leggermente sparita dalla circolazione per concentrarsi ad altro piuttosto che alle sue amicizie. Aveva iniziato a vedere sempre più spesso David per cercare di migliorare in quanto strega e a frequentare più assiduamente il P3, il locale di Piper, dove potesse restare sotto l'ala protettiva del trio più potente. Derek però non meritava di essere trascurato. Era un bravo ragazzo ed era tutto ciò che gli rimaneva dopo che suo padre era andato a Londra e sua madre era rinchiusa nel centro di riabilitazione. Lui era forse l'unica cosa buona che la sua famiglia avesse fatto per lei. Era grazie alla sua famiglia che aveva potuto incontrare un ragazzo come lui e porre quindi le basi di una solida amicizia. Hai fatto bene ad entrare. Effettivamente sarebbe stato strano incontrarti qui dentro. gli rispose per poi riporre le cuffie che aveva precedentemente indossato e recarsi con il ragazzo in prossimità dell'uscita. E va bene, vada per il caffè. E' da tanto che non parliamo! disse,accettando il suo invito, e cosi uscita dal negozio si diresse con Derek verso il bar più vicino, uno Starbucks con dei tavolini all'aperto.
 
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view post Posted on 12/8/2012, 14:11
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Lydia era sempre stata sua amica, era sempre stata l'unica di cui si era sempre fidato ciecamente, non aveva mai dubitato di lei ed era a conoscenza di tutto. Avevano il classico rapporto fraterno anche se non si vedevano tanto spesso, pur abitando vicini. Conducevano vite diverse e da quando era uno stregone la casa la vedeva solo la sera e la notte, per cui di conseguenza vedeva ben poco anche Lydia e gli dispiaceva parecchio, ma non poteva farci nulla ma soprattutto non poteva cambiare la sua natura. Sorrise alle sue parole. Sapeva quanto non amasse la musica classica e sarebbe davvero strano per lei vederlo lì dentro. Non ci siamo più visti ultimamente.. le disse con un'alzata di spalle facendole capire che era entrato per salutarla per quel motivo, non si vedevano da parecchio in effetti, solo qualche volta un saluto rapido dalla finestra, niente più. La seguì con lo sguardo vedendola posare le cuffie nell'apposito spazio e si diresse poi con lei verso l'uscita del negozio. E' per quello che sono entrato! Raccontami tutto ciò che dovrei sapere di questi tuoi ultimi mesi le disse con finta aria minacciosa, ma accennando un sorriso. Tra loro era sempre stato così, come se raccontarsi le cose fosse un obbligo, e in realtà un po' lo era. Erano amici in fondo no?! Dopo pochi metri incontrarono uno Starbucks, il bar che adorava di più. per fortuna c'erano dei tavolinetti fuori, per di più liberi quindi era fantastica come cosa. Si sedette al tavolino facendo cenno a Lydia di fare lo stesso. Un cameriere a breve sarebbe andato a prendere le ordinazioni. Era strano che da Starbucks ci fosse il servizio al tavolo ma lì c'era, ci era già stato altre volte.
 
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view post Posted on 12/8/2012, 15:22
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Non poteva andare meglio di cosi. Derek voleva un aggiornamento della sua vita visto che non si erano visti spesso e sinceramente non sapeva proprio da che punto cominciare. Cosa avrebbe dovuto raccontargli? Ah si, che il ragazzo di cui si fidava ciecamente l'aveva violentata in un suo momento di debolezza? Che era poi fuggita in Texas dai suoi nonni per due mesi e suo padre nel frattempo era volato a Londra per aprire il suo nuovo studio legale,fregandosene altamente di tutti e tutto? Che sua madre era stata internata in un centro di riabilitazione per tossicodipendenti? oppure che aveva scoperto di essere una strega? Davvero non sapeva da cosa cominciare. Aveva l'imbarazzo della scelta ma ovviamente optò per la via più facile. Alcune mezze verità erano forse considerate delle bugie? Avrebbe dovuto trovare un modo per camuffare il tutto e soprattutto per essere convincente agli occhi di Derek. La conosceva troppo bene e poi non era facile ingannarlo di conseguenza avrebbe dovuto cercare di essere precisa e al tempo stesso tagliente, come la lama di un coltello. Diciamo che mi sono concessa alcuni mesi per "riflettere". Mi sono lasciata con Jackson e ,credimi, credo sia stata una delle cose più difficili che abbia mia fatto in tutta la mia vita. Sono andata in Texas dai miei nonni per cercare di riprendermi e per distrarmi da questa situazione temporanea e successivamente sono tornata per ricominciare da zero, come una perfetta ragazza single che studia Medicina all'università di San Francisco. Mio padre è partito per Londra perché è in trattativa per l'apertura di un nuovo studio legale lì mentre mia madre è a Bali con alcune amiche per rilassarsi e cercare la pace interiore sorseggiando bevande a base di cocco sulla spiaggia. spiegò in breve. Credeva di essere stata abbastanza convincente. Probabilmente se non fosse stata una menzogna allucinante lei stessa ci avrebbe creduto. Era sempre stata brava a manomettere la verità ma in un certo senso ciò che aveva raccontato aveva delle sfumature di verità, fatta ovviamente eccezione di sua madre visto che il massimo che poteva sorseggiare erano degli antidepressivi. Ecco, questo è stato ciò che ti sei perso. Tu invece? Che mi racconti della tua vita? chiese successivamente.
 
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view post Posted on 13/8/2012, 10:08
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Era normale che le avesse chiesto cosa le fosse capitato negli ultimi mesi, non si parlavano da un po' e voleva essere aggiornato. Se lei avesse voluto, anche lui le avrebbe raccontato i suoi ultimi mesi, anche se in realtà c'era ben poco da dire, non era successo niente di così eclatante, tranne aver conosciuto David Gray a causa di un demone. Ma come avrebbe fatto a dirle una cosa simile? Sai, ho conosciuto uno stregone e anche io lo sono. No, non era assolutamente il caso di rivelare una cosa del genere in quel modo, non era nè il luogo nè il momento adatto. Incrociò una gamba sull'altra sotto al tavolino e incrociò le braccia al petto, guadando la sua amica e ascoltando ciò che era in procinto di dirgli. Spalancò gli occhi quando disse di essersi lasciata con Jackson. Non poteva credere alle orecchie, credeva davvero che la loro storia sarebbe durata per sempre. Lasciati?? Come lasciati? le disse con tono interrogativo e piuttosto sorpreso. Davvero non se lo aspettava. Era stata come una doccia fredda per lui. Era quindi andata dai nonni per non pensarci e distrarsi. Perchè non mi hai detto niente? Potevo aiutarti io a distrarti.. le disse poi. L'avrebbe fatta uscire, fatta svagare, insomma senza che se ne andasse chissà dove. Ascoltò poi il seguito. Davvero era a casa da sola? I genitori non c'erano? Che cavolo ci faceva in casa da sola? Vieni a stare da me questi giorni.. mia madre ne sarebbe felice le disse con un sorriso. Sua madre aveva sempre amato Lydia, l'aveva sempre vista come una seconda figlia e sarebbe stata felice di ospitarla per un pò. Ci furono poi dei momenti di silenzio in cui Derek guardò Lydia. Non sapeva se credere a tutto, la conosceva bene da parecchi anni, e c'era qualcosa che non gli quadrava. Sfiorò per un secondo la mano della ragazza che era sul tavolo, non per niente, ma per poter far si che attraverso il tatto scoprisse qualcosa, come le sensazioni delle ragazza. C'era qualcosa di strano in lei, come se non fosse tutto vero ciò che gli aveva raccontato, ed effettivamente anche la sua espressione del viso. Sei sicura di avermi detto tutto?le chiese come conferma senza voler entrare troppo nel particolare. Magari si era sbagliato e quello che lei aveva raccontato era la pura verità, ma non poteva saperlo. Tu invece? Che mi racconti della tua vita?, gli chiese poi Lydia. Che ti racconto.. niente. Credimi in questi mesi non è successo niente di così eclatante. Studio parecchio quello si, l'Università mi distrugge. Non ho una ragazza da 2 anni, ma sinceramente è meglio così. E in questi mesi ho solo avuto qualche semplice flirt durato una notte o poco più, niente di così importante. disse alla ragazza. Di suo padre lo sapeva, di Allison anche, quindi non aveva altro da dirle.
 
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view post Posted on 13/8/2012, 12:59
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:LydiaMartin:
Annuì ascoltando le parole incredule di Derek. Già. Io e Jackson ci siamo lasciati. La nostra storia non è andata a buon fine, ci sono state troppe incomprensioni di fondo e di conseguenza sono andata dai miei nonni in Texas per staccare la spina da tutti e da tutto. Non ti ho detto niente perché non c'era bisogno di allarmarti. L'ultima cosa che voglio è caricare gli altri dei miei problemi quindi in un certo senso è stato meglio cosi. Ho avuto tutto il tempo di sanare la ferita e di riflettere spiegò al ragazzo per poi limitarsi a sorridergli. Poi non sarei stata in vena di distrazioni. Non avrei avuto voglia di uscire quindi sarebbero stati inutili i tuoi tentativi di distrazione. I miei nonni mi hanno aiutato. Ci sono stati li dove i miei genitori sono stati assenti e gliene sono grata. Probabilmente senza di loro non sarebbe stato lo stesso aggiunse successivamente continuando a spiegare la situazione. Il suo rifiutare l'aiuto di Derek era stato volontario. Sapeva che su di lui avrebbe potuto sempre contare ma quando si è vittima di uno stupro non alzi il telefono e avverti i tuoi amici come se fosse la cosa più normale da fare sulla terra. Sua madre era stata da poco internata nel centro di riabilitazione e l'ultima cosa che voleva era distrarsi sessualmente con Jackson, che però aveva capito di essere rifiutato e infuriato aveva abusato di lei per poi pentirsene. Era già tanto che non lo avesse denunciato ma ora come ora Jackson era nulla in confronto ai demoni con cui lottava quotidianamente. Vieni a stare da me questi giorni.. mia madre ne sarebbe felice le disse. Lo so e portale i miei saluti ma credimi Derek è meglio che io me ne stia da sola.Ho scoperto un lato tremendamente piacevole nella solitudine e tanti privilegi nel vivere da sola. Ho tante persone attorno a me in questo momento, tu incluso, e sto bene. La fase depressiva l'ho superata, te lo assicuro gli rispose. Non avrebbe accettato il suo invito. Se un demone l'avesse attaccata in casa di Derek? Se avesse fatto del male a sua madre per colpa sua? Non se lo sarebbe mai perdonato. No, lei doveva restare a casa sua. Aveva tutto lì. Il suo arsenale di pozioni, le varie armi che le aveva affidato David e anche il suo computer collegato al cristallo, solo con quello avrebbe potuto rintracciare i demoni a San Francisco. Non poteva trasferirsi. Era una strega ora e aveva altre priorità. Sei sicura di avermi detto tutto? le chiese infine dopo avergli preso la mano. Esitò appena, totalmente presa alla sprovvista. Eppure aveva cercato di essere convincente! Si certo..La mia vita è monotona ultimamente e non faccio un viaggio da secoli quindi a parte la fase "depressiva" della mia vita non ho altro da raccontarti gli rispose sorridendo come se niente fosse. In genere era abbastanza solare con i suoi amici quindi non le restava che continuare a mostrarsi cosi per non destare sospetti. Che ti racconto.. niente. Credimi in questi mesi non è successo niente di così eclatante. Studio parecchio quello si, l'Università mi distrugge. Non ho una ragazza da 2 anni, ma sinceramente è meglio così. E in questi mesi ho solo avuto qualche semplice flirt durato una notte o poco più, niente di così importante le raccontò poi. Ah non preoccuparti Derek, tra tutti quei libri un giorno troverai la ragazza giusta per te. Devi solo pazientare! concluse sincera. Avrebbe trovato qualcuno che l'avrebbe amato per ciò che era realmente. Non doveva disperare e poi ultima delle sue ipotesi lo avrebbe presentato a Coop, il cupido sposato con Pheobe.
 
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view post Posted on 13/8/2012, 18:31
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:DavidGray:
Quel giorno non avevo niente da fare, pensai che avrei potuto uscire con Derek per sentire un po' come stava, provai a chiamarlo ma al cellulare risultava irraggiungibile. Probabilmente aveva da fare, meglio non disturbarlo. Lydia era la mai scelta, infondo dovevo ancora chiederle scusa per aver rimandato la nostra lezione di nuovo. Irraggiungibile pure lei. Cercai entrambi con la mente, provando a capire dove si trovavano e li trovai entrambi, con facilità, perchè ? perchè erano nello stesso luogo. La cosa in effetti mi incuriosì...com'era possibile...si conoscevano forse ? o magari aevano combattuto contro un demone e si erano incontrati poi in università, come era successo a me e a Derek. Orbitai non lontano da li e attraversai la strada, li raggiunsi al tavolino del bar sorprendendoli entrambi. Allora ?? cos'è questa rimpatriata senza di me ? Derek, non pensavo consocessi Lydia dissi al ragazzo sedendomi con loro e poi a Lydia mi farò perdonare in qualche modo, ti offro una cena, dai una cena non la puoi rifiutare dissi cercando di farmi perdonare in anticipo. Entrambi probabilmente erano sorpresi di avermi come mico in comune, mi domandai se sapessero l'uno dell'identità segreta dell'altro.
 
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view post Posted on 13/8/2012, 20:27
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:DerekMontgomery:
Annuì alle parole della ragazza continuando ad ascoltarla. Era davvero interessato alle sue parole e gli faceva sempre piacere sentire cosa le capitasse. Mi dispiace però che hai superato tutto da sola.. avrei potuto aiutarti le disse tranquillamente con un'alzata di spalle. Ma se adesso stai bene sono contento le disse poi facendole un sorriso. Chiamò poi il cameriere al quale ordinò un cappuccino, semplice, non aveva voglia di cose troppo complesse e difficili da preparare e poi era mattina, e a quell'ora aveva solo bisogno di un cappuccino caldo e pieno di schiuma. Le dispiaceva davvero di non esser potuto stare accanto a lei in quei momenti così difficili ma era stata una sua scelta non dirgli nulla e non poteva certo insistere. Stava a lei decidere cosa raccontargli o no e poi se volle stare da sola a riflettere e passare del tempo con i nonni aveva tutto il diritto di farlo, nessuno la fermava. Declinò poi il suo invito. Non sapeva perchè ma c'era qualcosa di strano in lei, non capiva cosa, ma non era la Lydia di sempre, era una Lydia diversa da solito, come se le fosse successo qualcosa che si era però tenuta dentro. Un invito a cena lo accetti almeno? le disse poi con un sorriso e tono interrogativo. Non stava insistendo, semplicemente lo faceva per lei, tutto lì. Sua madre sarebbe davvero stata felice di vederla, ogni volta gli chiedeva che fine avesse fatto. Alzò poi le spalle ed annuì quando confermò che tutto ciò che aveva detto era la realtà. Si fidava di lei, come aveva sempre fatto Ah non preoccuparti Derek, tra tutti quei libri un giorno troverai la ragazza giusta per te. Devi solo pazientare!. Sorrise a quelle sue parole. Ma non la cerco. Per ora non mi interessa, sono già stato male una volta ammise guardandola, per poi voltarsi quando sentì una voce familiare alle sue spalle: era David. Beh io e Lydia ci conosciamo da quando avevamo un anno.. rispose al ragazzo per poi guardare l'amica. La domanda è.. come vi conoscete voi? chiese interrogativo lanciando uno sguardo piuttosto convincente al ragazzo. Ora era davvero curioso e sperava che uno dei due avrebbe potuto rispondergli.
 
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view post Posted on 13/8/2012, 20:50
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:LydiaMartin:
Mi dispiace però che hai superato tutto da sola.. avrei potuto aiutarti le disse e sorrise ascoltando quelle parole. So che mi avresti aiutata ma anche se sembro indifesa so cavarmela. Non posso sempre farti un fischio ogni qualvolta mi si presenti qualcosa di spiacevole. E' la mia vita e sebbene delle volte si presenti con degli alto - bassi devo cercare di trovare un'equilibro contando sulle mie forze spiegò al ragazzo. Non erano più alle elementari, non si trattava di farsi reggere il gioco da Derek quando in casa giocavano con la palla e rompendo un costoso vaso di sua madre. Lì c'era molto altro in ballo.Ti ringrazio comunque dell'interessamento. Lo apprezzo davvero aggiunse in seguito sorridendo all'amico e successivamente quest'ultimo la invitò a cena. Un invito a cena non potrei mai rifiutarlo. In nome dei vecchi tempi, dopotutto rispose. Eh già, Derek le era mancato immensamente. Le era mancato avere al proprio fianco una persona che si preoccupasse per lei e anche se non riusciva a ricordare il motivo del loro allontanamento, era felice che ben presto tutto sarebbe tornato alla normalità tra di loro. Poi il discorso fu deviato verso l'argomento "storie d'amore" ed era lieta di sentire che Derek non avesse ancora trovato una ragazza perché non era interessato a cercarla. Cosi mi piaci. La vita da single dopotutto ha i suoi privilegi quindi non rinunciare ad essa troppo facilmente. Divertiti, c'è sempre tempo poi per mettere la testa a posto disse lui sorridendogli. Amava la vita da single. Certo se avesse avuto un ragazzo sarebbe stato tutto diverso e probabilmente l'avrebbe anche pensata diversamente ma non ce l'aveva quindi tanto valeva mettersi il cuore in pace e pazientare. Era sicura che un giorno il suo uomo sarebbe spuntato all'orizzonte ma ovviamente non in sella ad un cavallo bianco. All'orizzonte per ora vedeva solo David Grey e ad esser sincera non sapeva neppure se non parlargli visto che aveva saltato nuovamente il loro allenamento. Allora ?? cos'è questa rimpatriata senza di me ? Derek, non pensavo consocessi Lydia disse David rivolgendosi a Derek cosi lei si limitò ad annuire dopo aver ascoltato la risposta di quest'ultimo. Si conoscevano davvero da quando erano piccolissimi e a ripensarci ne era trascorso di tempo!
Mi farò perdonare in qualche modo, ti offro una cena, dai una cena non la puoi rifiutare le disse David in seguito. Ma cos'è questo bisogno compulsivo di invitarmi a cena? Anche Derek lo ha appena fatto, vi sentite soli per caso? o magari avete una semplice carenza d'affetto? chiese in seguito ironica ai due. Quei due erano..incredibili!
La domanda è.. come vi conoscete voi? chiese infine Derek. Ah non essere sorpreso. Studiamo entrambi medicina ed entrambi frequentiamo le lezioni del professor Anderson al San Francisco Memorial. Niente di stupefacente rispose

Edited by ~poison¿ - 14/8/2012, 00:35
 
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view post Posted on 13/8/2012, 23:38
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:DavidGray:
Sorrisi divertito, la situazione era paradossale in effetti, due dei suoi migliori amici si conoscevano e lui non lo sapeva. ma pensa... si io e Lydia ci siamo conosciuti qualche mese fa, a causa di un simpatico incidente in ospedale dissi divertito. Ma quale carenza d'affetto, noi grandi menti la pensaimo allo stesso modo dissi battendo una amno sulla spalla di Derek soridendogli. Però scusa Lydia ma non mi avevi detto di conoscere un altro stregone dissi sorridendogli per poi mutare l'espressione quando lessi stupore sul suo volto... perchè tu...sai che anche lui è uno stregone come noi vero ?? dissi in tono questa volta leggermente più serio, la situazione si faceva imbarazzante. ok...forse non lo sapevi dissi fissando entrambi. e quindi tu non sapevi che anche lei.... dissi lasciando la frase a metà parlando a Derek.
 
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view post Posted on 14/8/2012, 14:55
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:DerekMontgomery:
Ascoltò le parole di Lydia e scosse la testa. Ma non dico che non sai cavartela da sola, so per certo che sei in grado.. era solo perchè magari avresti potuto avere un appoggio in più, tutto qui le rispose con fare tranquillo e con un'alzata di spalle. Non poteva certo costringerla a parlare con lui, in fondo stava a lei decidere con chi parlare e cosa dire. Lui voleva solo aiutarla ma a quanto sembrava in quella circostanza non aveva avuto bisogno di alcun aiuto. Pazienza, ci sarebbe stato per altro, perchè lei ci sarebbe sempre stato, come lei per lui in fondo. Accettò poi l'invito a cena. Beh sappi che se non lo avessi accettato mi sarei auto invitato a casa tua insieme a mia madre..le disse poi scherzando e rivolgendole un sorriso. Tra loro non c'era mai stato il "posso venire da te?" o "mi passi a salutare?" se avevano voglia di vedersi semplicemente si suonavano alla porta a vicenda e l'altro era sempre pronto ad accoglierlo e non si sarebbe certo vergognato di andare a casa sua per cena, insieme alla madre. Per lei, sua madre, era una di famiglia praticamente. Annuì poi convinto alla sua idea di "vita da single". Esattamente. Non sento il bisogno di avere qualcuna accanto, così sto bene disse alla ragazza annuendo. Era stato da storia seria una volta, era rimasto scottato e da lì aveva detto addio a qualsiasi storia seria, flirt si, innamoramenti o cose simili no, per ora erano completamente aboliti dal suo vocabolario. Lydia spiegò lui che conosceva Daniel dall'università, entrambi studiavano medicina. Beh, L'università era il luogo più comune per i ragazzi dove conoscersi. Com'è piccolo il mondo.. disse in risposta alla ragazza. Poi si voltò verso David ed ascoltò le sue parole. Però scusa Lydia ma non mi avevi detto di conoscere un altro stregone. Rimase completamente spiazzato da quelle parole tanto che lo fulminò con lo sguardo. Non riusciva a capire il significato delle sue parole. Che cosa voleva dire? Forse Lydia era a conoscenza dell'identità di David? Continuò ad ascoltare le parole del ragazzo alternando lo sguardo tra lui e Lydia. Quindi anche Lydia era una strega? Bene. e quindi tu non sapevi che anche lei..... guardò David scuotendo la testa. Si voltò poi verso Lydia. Andiamo piano.. disse guardandola. Non si stupì del fatto che non glielo avesse detto, neanche lui lo aveva fatto con lei, quindi. Da quanto lo sai? le chiese curioso. Ormai lo avevano scoperto a vicenda,tanto valeva parlarne.
 
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view post Posted on 14/8/2012, 17:08
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:LydiaMartin:
Adorava Derek, semplicemente perché non aspettava che tu lo inserissi nella tua vita ma perché ci si fiondava dentro senza che tu potessi scegliere. Era cosi e Lydia apprezzava particolarmente il suo essere invadente con lei perché probabilmente avrebbe fatto anche lei lo stesso se solo fosse stata nei panni di Derek. Egli era sempre pronto ad aiutarla prima ancora che lei le chiedesse un aiuto e sapeva di poter contare su di lui, fin troppo forse. Già da piccoli Derek la seguiva ovunque e nonostante fosse più grande di lei e potesse imporsi,non lo faceva, e l'assecondava in tutto, come se sapesse che assecondare Lydia in fondo conveniva anche lui. Erano sempre stati ottimi amici, di quelli a cui confidi ogni particolare più intimo della tua stessa vita, e anche se a causa della loro lontananza il rapporto si era un pò offuscato niente avrebbe impedito ai due di rimetterlo in sesto. Ascoltò in seguito le parole di David e rimase a dir poco interdetta da quella scoperta. Non sapeva cosa dire ne come comportarsi. Aveva tenuto nascosto al suo migliore amico la sua vera identità e anche lui aveva fatto lo stesso con lei. Cosa avrebbe dovuto fare ora? Arrabbiarsi? Mettersi ad urlare? Fare una scenata e andarsene dritta a casa lontana da quei due? NO!
Non poteva fare nulla di simile perché anche lei si era comportata nel suo stesso modo. Non avrebbe mai messo in pericolo Derek con tale scoperta sulla sua vita quindi probabilmente anche il ragazzo era da stimare per avergli tenuto nascosto il fatto che fosse uno stregone. Era curiosa di sapere quali poteri avesse e cosa potesse fare. Derek era straordinario già da essere umano quindi non c'era da stupirsi se fosse stato un portento da stregone. No, non lo sapevo David. Grazie per avermelo detto! disse rivolta verso il ragazzo. Ad esser sincera non sapeva se doveva essergli grata oppure no. Da quanto lo sai? le chiese infine Derek. Da circa un mese ormai. Ho incontrato David e ho scoperto subito dopo di avere dei poteri e di essere quindi una strega. Un'infermiera dell'ospedale fece cadere nel corridoio del San Francisco Memorial un flacone di disinfettante e una scheggia di vetro mi si era conficcata nella gamba. David mi ha aiutato ad estrarla e successivamente mi ha medicato o almeno ha provato a farlo. Il mio potere è la rigenerazione delle cellule quindi qualunque feriti mi procuri guarisce all'istante. Da quel giorno combatto demoni e preparo pozioni esplosive ma ovviamente non posseggo ancora ne una scopa, ne un cappello a punta e tanto meno un angelo bianco spiegò per poi sorridere. E per di più David non si presenta ai nostri allenamenti. Facendomi sentire una strega fallita aggiunse infine rivolta verso l'ibrido.
 
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