Posts written by Jay‚

view post Posted: 9/8/2012, 19:00 Hunting! - The Bay Mirror
:LydiaMartin:
Ascoltò le parole di Piper e in un certo senso erano piuttosto sensati i suoi ragionamenti. Probabilmente se Lydia avesse posseduto il suo potere sarebbe stata una Halliwell e una componente del potere del Trio ma non lo era. Lei era un strega buona come tante che tra l'altro non aveva neppure uno straccio di potere attivo per potersi difendere dai demoni. Già probabilmente hai ragione. Più forte è il tuo potere più i demoni ci vanno giù pesante ma diciamo che il mio potere è decisamente... "particolare" disse sorridendo poi sulla sua battutina sulla polizza assicurativa. Va bene comunque, aspetterò David da voi, conosco la vostra casa. E' li che ho conosciuto Phoebe! aggiunse in seguito prendendo le chiavi da Piper. Non osava immaginare cosa avrebbe combinato guidando in quello stato. Il sangue verdastro del demone non aiutava. Entrò successivamente nel SUV nero di Piper, sedendosi al posto del guidatore, e allacciò la cintura. Mise in seguito in moto il motore e facendo una piccola retromarcia ingranò la marcia e avanzò fuori dal vicolo con prudenza. Sperava solo di non investire il gatto che Piper aveva appena sbloccato. Ci mancava solo che dovesse portare un animale dal veterinario. Allora..com'è essere la madre di David Grey o meglio avere David Grey come figlio? chiese successivamente con fare scherzoso.
view post Posted: 9/8/2012, 17:55 Union Square, niente di più "alternativo" alla caccia ai demoni. - Altri Luoghi
:LydiaMartin:
Il suono della sveglia arrivò come ogni mattina per svegliarla: penetrante e intenso che non dava cenno di voler smettere, odiava quel rumore e, non solo perché avevo il duro compito di catapultarla di nuovo nella realtà. La lasciò suonare per circa dieci minuti senza nemmeno degnarsi di guardare che ore fossero, non le interessava perché tanto quella mattina non avrebbe avuto nessuna lezione all'università, quindi poteva permettersi di rimanere qualche minuto in più sotto le coperte calde e morbide. Si rigirò più volte nel letto, affondando la testa nel cuscino rischiando di soffocare, mugolò qualcosa in risposta a quell'aggeggio infernale che continuava a suonare ancora e ancora. Quando la sua pazienza arrivò al limite si decise a far scorrere timidamente un braccio fuori dalle coperte, e dei brividi leggeri la invasero, partendo dalla dita delle mani e arrivando fino alle dita dei piedi; iniziò piano piano a riprendere il controllo del suo corpo e quando si ricordò di possedere dei piedi iniziò a muoverli sotto le lenzuola, anche se non era ancora del tutto sveglia sapeva bene che i suoi piedi ricoprivano una parte importante della sua vita. Poggiò la mano sulla superficie ghiacciata e liscia della piccola sveglia blu che alloggiava sul suo comodino, l'aveva comprata al centro commerciale un giorno durante le vacanze di natale, era in saldi e si disse che una sveglia nuova le avrebbe fatto comodo. Bastò una leggera pressione sul bottoncino nero e finalmente quel rumore assordante cessò. Alzò la testa e iniziò a guardarsi intorno, poi scivolò fuori dal suo letto. Si stiracchiò per bene e si sgranchì le gambe e le braccia, poi con gli occhi socchiusi andò a tentoni nel buio della camera per raggiungere il bagno. Si lavò e si preparò prima di tornare in camera. Ci pensò un po', poi si avvicinò alla finestra che dava sulla strada del suo quartiere e aprì le tende in modo da fare entrare un po' della luce del sole. Lanciò un'occhiata furtiva alla casa di Derek che si trovava poco distante dalla sua e notò che le finestre erano ancora tutta sbarrate, questo voleva dire che stava ancora dormendo oppure che era già all'università. Ma tanto a lei non importava, non erano fatti suoi. Non le capitava spesso di avere del tempo per annoiarsi e non le piaceva molto, quindi si mise a pensare a qualcosa da fare per distrarsi. Per prima cosa raggiunse il suo armadio e prese i primi indumenti che le capitarono sotto tiro. Una volta finito di vestirsi si recò in cucina e senza pensarci troppo prese le chiavi dell'auto e si catapultò fuori casa. Raggiunse la sua macchina ed entrò. Non aveva idea di dove sarebbe andata; era un bel po' di tempo che non andava ad Union Square e, quella le sembrò l'occasione perfetta. Era incredibile come le strade di San Francisco fossero così affollate anche di prima mattina, ma ormai non si stupiva più molto.
Union Square era sempre magica e perfetta, a tutte le ore del giorno. Si ritrovò a camminare per quelle strade, passando davanti a quella sfilza di vetrine dove turisti e non solo, si fermavano per decidere cosa acquistare. Lydia non aveva intenzione di spendere soldi quel giorno, infondo per lei non erano un passatempo, le servivano per vivere e aveva scelto di rinunciare a fare tutto quello che facevano le sue coetanee nel momento stesso in cui aveva scelto di voler essere una ragazza responsabile, era quello che voleva fare e per farlo non aveva bisogno di comprarsi abiti all'ultima moda o chissà cosa, ne possedeva molti ed era arrivato il momento di mettere la testa a posto. Passò davanti ad un negozio di dischi che attirò particolarmente la sua attenzione, ero piccolo e accogliente. Salutò con un piccolo sorriso il commesso che sostava dietro la cassa vicino all'entrata del negozio, e raggiunse uno scaffale di dischi di musica classica. Conosceva bene quel genere di musica, sua madre ne era appassionata un tempo, quando tutto nella sua vita era "normale" o comunque apparentemente "normale". La sua attenzione fu catturata da un disco di Debussy, estrasse il disco e lo infilò nel lettore, poi prese le cuffie nere e se le poggiò sulla testa, prima di premere "play".
view post Posted: 7/8/2012, 21:55 Hunting! - The Bay Mirror
:LydiaMartin:
"Fantastico?ah si,fantastico..lo baratterei volentieri" le rispose Piper con sarcasmo. Credimi che se lo baratteresti io mi offrirei volontaria per averlo. Deve essere eccezionale avere un potere attivo, se non altro conduci tu il gioco con i demoni e ti eviti il duello corpo a corpo che credimi..è una vera rogna e io che sono "nuova" del mestiere ti garantisco che già lo detesto. Alcuni ci vanno giù pesantemente rispose. Le era capitato di scontrarsi già con due demoni di livello intermedio e se non fosse stato per il suo allenamento probabilmente i due l'avrebbero presa a calci e non sarebbe stata di fronte a Piper per raccontarlo in carne ed ossa. Nell'ultimo suo combattimento si era slogata una caviglia,guarita poi grazie al suo potere, mentre nel primo combattimento, quello fuori al P3 con David, era stata scaraventata contro i sacchi della spazzatura e si era ritrovata con lo stesso sangue verdastro che ora Piper aveva sulle mani. " Sei un amica di David,e questo dovrebbe rassicurarmi? sto scherzando , amica di David che paga la birra ..è un piacere conoscerti ,non vorrei chiamarti per tutto il tempo amica di David..qual'è il tuo nome cara?" le disse in tono sempre sarcastico e lei si limitò a sorriderle. Beh immagino che dovrebbe visto che sei sua madre adottiva. Ad ogni modo io sono Lydia, Lydia Martin aggiunse presentandosi. Con tutto ciò che era successo si era dimenticata perfino di riferirle il suo nome. Sperava solo che non la trovasse maleducata. " vuoi un passaggio? alla fine del vicolo ho parcheggiato la mia auto . . " le chiese infine. Volentieri grazie, abito a pochi isolati da qui ma teoricamente avrei dovuto vedere David da lei tra poco, tempo di sistemare quel demone! spiegò. Magari se andava verso Prescott street Piper l'avrebbe accompagnata.
view post Posted: 7/8/2012, 11:48 Do you believe in magic? - Ingresso
:LydiaMartin:
"Grazie, dotazione standard per ogni cupido....si sono un cupido..ma immagino questo tu ancora non sappia cosa vuol dire più o meno... david avrà un bel po' da fare" le rispose Coop subito dopo il suo apprezzamento rivolto all'anello che portava al dito. Aveva capito bene? Aveva davvero detto "Cupido"? David non le aveva ancora accennato dell'esistenza di altre creature magiche che non fossero Demoni, Angeli Bianchi o Angeli Neri ma ad ogni modo la cosa non la sorprese, insomma..qualche giorno fa non sapeva neppure di essere una strega ed ora tutto ciò che solitamente era racchiuso in un libro di favole per bambini stava uscendo allo scoperto per manifestarsi all'ennesima potenza nella sua vita. Nella vita di una semplice ragazza che cercava di rendere la sua vita quantomeno degna di essere vissuta, visti i problemi che aveva avuto in passato con il suo ex e con i suoi genitori. Non mi stupisce il fatto che tu sia un Cupido visto che prendere a calci essere demoniaci è diventato all'ordine del giorno nella mia vita ma diciamo che me lo immaginavo diverso. Hai anche arco e frecce da scagliare? Con me non basterebbe una balestra per trovare il vero amore! disse con ironia sorridendo al ragazzo. Francamente non si era mai innamorata di nessuno. Aveva avuto delle storie,certo, alcune che le hanno lasciato un segno indelebile dentro ma era sicura di non essersi mai innamorata seriamente. 'Una spremuta ..' le offrì successivamente Phoebe..Perché no, Grazie! rispose sorridendole per poi accomodarsi sul divano di fronte alla strega. '.. cosa sai della magia ..?' chiese Phoebe successivamente. Non molto ad esser sincera ma abbastanza da capire che io sono la strega buona che deve tutelare gli innocenti di San Francisco da eventuali demoni degli inferi ed angeli neri spiegò in breve. Alla fine quello era il loro compito,no? Loro streghe del trio stando a quanto aveva spiegato lei David esercitavano la professione da anni, di conseguenza lei non era potente come loro ma una cosa era certa..contribuiva ad eliminare demoni e questo la rendeva sicuramente una loro alleata.
'Hai un potere attivo ..?' chiese poi sempre Phoebe ed esitò un pò prima di rispondere. Le sarebbe piaciuto possedere un potere attivo e magari far esplodere qualcosa oppure incendiare qualcos'altro ma purtroppo non possedeva nulla del genere. No io mi rigenero. Il mio potere è la rigenerazione cellulare istantanea. In poche parole non posso morire le rispose in breve sorridendo.
view post Posted: 6/8/2012, 20:39 Hunting! - The Bay Mirror
:LydiaMartin:
Quel demone era davvero un osso duro, non "cantava" neppure sotto tortura di una strega potente come una del trio, era davvero difficile da credere che opponessero cosi tanta resistenza ma ad ogni modo rimase ad osservare la scena tra lui e Piper. Quest'ultima in seguito lo fece esplodere e prima che il sangue potesse sporcarle nuovamente i vestiti si spostò agilmente, facendosi poi scudo con una macchina scura parcheggiata nel vicolo. Lezione numero 1 di David Grey: Mai restare ferma ad osservare il demone morire, alcuni hanno il sangue verde e quest'ultimo si condensa ed esplode in tutte le direzioni possibili immaginabili. Lo aveva tenuto a mente dall'incontro con il suo primo demone. Ci aveva rimesso le sue scarpe preferite e il suo vestito nuovo. Fantastico il trucchetto che sai fare con le mani! disse sorridendo entusiasta rivolta verso di Piper per poi avvicinarsi nuovamente alla sua nuova alleata. Tranquilla la birra al P3 la pago volentieri. Quel posto è fantastico e poi sono un'amica di David, è stato lui ad insegnarmi tutto quello che sò sulla magia spiegò alzando appena le spalle per poi vedere Piper porgerle la mano e presentarsi. Già, sò chi sei e ho conosciuto anche Phoebe aggiunse in seguito sorridendole. Ti dispiace se non la stringo? chiese successivamente osservando la mano della ragazza sporca ancora del sangue verdastro del demone che aveva fatto esplodere. Fa come se lo avessi fatto e hai ragione, meglio muoverci sicuramente arriveranno i rinforzi visto che hai appena eliminato un demone Drozzee aggiunse in seguito per poi lasciare che Piper facesse strada. Era una strega del trio, una prescelta, e da una come lei aveva tutto da imparare e nulla da insegnare praticamente.
view post Posted: 6/8/2012, 19:38 Hunting! - The Bay Mirror
:LydiaMartin:
David le aveva detto che un giorno avrebbe conosciuto i membri della sua famiglia ma mai si sarebbe aspettata di trovarsi di fronte a Piper Halliwell e per di più nel bel mezzo di un interrogatorio demoniaco. La prescelta aveva "immobilizzato" il demone con i suoi poteri e come se non bastasse si stava divertendo a torturarlo per estrapolargli delle informazioni circa il suo capo. Le persone nei pressi di quel vicolo erano state tutte pietrificate, nessuna di loro accennava a muoversi tanto che passando di fronte ad un bambino con il gelato stretto nella mano glielo tolse di mano senza che quest'ultimo ebbe una reazione. Zuccheri in meno, la madre un giorno l'avrebbe ringraziata e il suo dentista l'avrebbe maledetta ma aveva comunque svolto la sua buona azione quotidiana. Gettò nel cassonetto della spazzatura il cono gelato e si addentrò nel vicolo raggiungendo Piper. " il capo sei tu?mi aspettavo una faccia conosciuta " esclamò minacciosa. Ehm..no no non sono il suo capo demoniaco sono anch'io una strega quindi non eliminarmi. Abbiamo un nemico in comune e poi frequento spesso il P3 e prendo sempre una birra,giuro! disse come se volesse convincerla a non farsi uccidere per poi rivolgerle un semplice sorriso, magari l'avrebbe rassicurata. Fondamentalmente non era il genere di strega che faceva la guerra ad altre streghe per portare avanti un obbiettivo diverso da quello delle altre e mai si sarebbe messa contro le Halliwell. Loro erano le prescelte e poi..lo doveva a David, era grazie al figlio adottivo di Piper che aveva scoperto la sua vera identità.
view post Posted: 6/8/2012, 17:33 Hunting! - The Bay Mirror
:LydiaMartin:
Francamente era stufa di starsene seduta ad attendere che "la manna cadesse dal cielo", o meglio, che David Grey orbitasse dalle sue parti e continuasse l'addestramento che insieme avevano cominciato. David non era il suo angelo bianco, anzi, per chissà quale strano motivo sembrava che non fosse neppure destinata ad averne uno tutto suo ma aveva davvero bisogno di qualcuno che le insegnasse come combattere i demoni e l'aiutasse a padroneggiare al meglio il suo potere di rigenerazione istantanea delle cellule. Era una strega da poco tempo ma aveva già eliminato due demoni di livello intermedio e sapeva badare a se stessa nel sconfiggerne altri. Quel pomeriggio se ne stava sola in casa e aveva bisogno di provare quella scarica di adrenalina che la facesse sentire viva e sopratutto che la facesse sentire potente in quanto strega. Cacciare un demone era appagante e poi era impagabile l'espressione di quest'ultimo quando veniva totalmente colto alla sprovvista. Bisognava apportare una strategia vincente al suo schema di attacco e coglierlo con le mani nel sacco in modo tale che l'essere infernale avesse le spalle contro un muro per poter soccombere meglio. Studiare Istologia in vista dell'esame finale non la entusiasmava particolarmente e cosi chiuse il pesante volume universitario e si diresse verso la sua camera. Una volta nella sua stanza si sedette sul suo letto e collegando il cristallo al computer portatile riuscì ad avere la postazione precisa di un demone sulla mappa di San Francisco. Doveva essersi materializzato in quella zona di San Francisco da poco ma era vicino a casa sua, riconosceva quelle strade e per di più, se non errava, quella zona era dove sorgeva l'edificio in cui Phoebe Halliwell lavorava alla sua rubrica di consigli amorosi. Prese velocemente la sua borsa, sempre pronta per qualunque evenienza magica, e uscì di casa armata di qualche flacone di pozione esplosiva e il pugnale che David le aveva regalato per difendersi nel retro del P3. Correndo per qualche isolato raggiunse il luogo preciso in cui il cristallo le aveva rivelato la presenza del demone e attese che quest'ultimo comparisse. Si guardò attorno ma non riusciva a scorgere nulla, specialmente tra i passanti. Il demone sarebbe potuto essere ovunque e soprattutto sarebbe potuto essere chiunque. "Avanti..vieni fuori!" pensò istintivamente per darsi coraggio. Se aveva imparato a conoscere i demoni sapeva che non avrebbero attaccato in strada, alla luce del giorno. Doveva essersi insediato in un vicolo oscuro tra gli edifici, non poteva essere altrimenti.
view post Posted: 5/8/2012, 16:50 Do you believe in magic? - Ingresso
:LydiaMartin:
Prima che Phoebe potesse anche solo commentare le sue parole di fronte a loro si materializzò un uomo, probabilmente era orbitato cosi come sapeva fare anche David, ma la sua orbitazione non era affatto "demoniaca", di quello ne era certa. In un primo istante rimase confusa. Si, insomma..il suo modo di orbitare non era decisamente accomunabile a quello degli angeli bianchi o degli angeli neri e a dirla tutta non credeva neppure che fosse uno stregone. Non ne aveva l'aspetto. Ma, allora, ìdi chi si trattava?
Vide leggermente imbarazzata l'uomo baciare Phoebe e cosi distolse appena lo sguardo. Ecco svelato il suo mistero!. Si trattava di Coop, il marito di Phoebe,non poteva essere altrimenti, e infatti Phoebe stessa le confermò l'identità del ragazzo misterioso. Piacere mio, io sono.. disse per poi interrompersi sulla presentazione visto che "Coop" conosceva già il suo nome e sembrava perfino conoscere il rapporto che aveva con David. Bell'anello! aggiunse in seguito soffermandosi con lo sguardo sull'oggetto al dito del ragazzo. Non sapeva cosa dire e poi Coop sembrava conoscerla meglio di se stessa togliendo il fatto che quell'anello non passava proprio inosservato.
view post Posted: 4/8/2012, 16:30 Do you believe in magic? - Ingresso
:LydiaMartin:
Lydia suonò il campanello ma ad ogni modo nessuno rispose dall'interno della casa. Non la stupiva francamente il fatto che David Grey non fosse in casa,era un ibrido, e sicuramente avrà avuto qualche faccenda da sbrigare tra demoni ed angeli neri che le sembravano essere recentemente all'ordine del giorno in una città come San Francisco. Decise di rinunciare all'impresa e si diresse nuovamente verso la macchina. Se non voleva istruirla in fatto di demoni che facesse pure, un giorno avrebbe pianto al suo funerale, se mai ne avesse avuto uno considerati i suoi poteri di rigenerazione. La cosa era al quanto frustrante. Improvvisamente come fosse un uragano una ragazza con degli scatoloni la travolse colpendola in pieno e facendola cadere. Un attacco demoniaco avrebbe potuto prevederlo ma Phoebe Halliwell assolutamente no. Conosceva Phoebe,o meglio, chi non la conosceva? I suoi manifesti pubblicitari erano praticamente ovunque in città ed era diventata nel giro di poco tempo forse una delle personalità più influenti a San Francisco. Le allungò una mano chiedendole ripetutamente scusa e cosi Lydia si limitò a sorriderle. Afferrò la mano della ragazza e grazie ad essa cercò di riportarsi in piedi massaggiandosi il sedere. Che botta! Era praticamente finita sullo zerbino, per un soffio non era finita nel vaso delle piante grasse. Sarebbe stato estremamente imbarazzante finire in casa Halliwell con delle spine conficcate nel fondo schiena. Ah non preoccuparti, sono io che stavo praticamente in mezzo! disse cercando di far finire lì quello spiacevole accaduto che tra l'altro era stato totalmente casuale e inaspettato per entrambe. "Phoebe, Phoebe Halliwell, comunque .." le disse la ragazza presentandosi e Lydia ascoltando quelle parole sorrise nuovamente Lo so..voglio dire..credo che tutta San Francisco sappia chi sei e poi io leggo spesso la tua rubrica, è davvero..forte! disse di rimando cercando di contenersi e di non sembrare logorroica. Una cosa era vederla sui manifesti in centro, un'altra era parlarci direttamente faccia a faccia. ".. cercavi Piper?" continuò Phoebe in seguito. Ehm non proprio. A dire la verità cercavo David, siamo compagni di corso all'università di Medicina e mi aiutato a scoprire i miei poteri recentemente spiegò cercando di essere sintetica e concisa. "Entriamo .. ti offro qualcosa .." concluse in seguito invitandola ad entrare. Volentieri, ti ringrazio. Io sono Lydia comunque, Lydia Martin aggiunse presentandosi a sua volta.
view post Posted: 4/8/2012, 13:46 Do you believe in magic? - Ingresso
:LydiaMartin:
Come si dice? Ah, giusto. Si dice che ci sono giornate sì e giornate no, si dice che c'è il periodo fortunato e quello sfortunato. Quella, per Lydia non era iniziata di certo come un'ottima giornata, contornata da un periodo che sicuramente non era uno dei migliori. Ovviamente aveva trascorso guai molto più grossi di quelli, e quei problemi futili degli adolescenti che stava vivendo in quel periodo non erano altro che una scocciatura, un convenevole, dovevano arrivare per tutti e adesso toccava a lei. Non aveva problemi di cuore, anzi mai fossero stati problemi di cuore, Lydia era una ragazza abbastanza razionale. Aveva sentivo parlare dell'amore, l'avevo visto nei film e l'aveva letto nei romanzi, ma le sembrava pressoché assurda l'idea di poterlo vivere. Per l'amor del cielo, non aveva niente contro tutte le coppie innamorate, ma ne aveva passate tante, e piangere per una questione di sentimenti le sembrava semplicemente... Inutile. Era impossibile, almeno per lei, piangere per un rifiuto di una persona, o per una rottura. Era davvero sciocco. Secondo la sua filosofia di vita non c'era bisogno di buttarsi giù per un ragazzo - o per una ragazza, era uguale - perché "morto un papa se ne fa un altro". Il mondo è così grande, e ci sono un sacco di pesci nell'oceano, tutti diversi e stupendi uno per uno, non vedeva il motivo per cui deprimersi tanto. Probabilmente però parlava così solo perché non aveva ancora trovato la persona per lei, colei che l'aveva presa e l'aveva fatta innamorare con i fiocchi, quella persona che era stato in grado di capirla nei suoi difetti, soprattutto quella persona che sapesse tutto di lei e che l'aiutasse nella sua vita, che la prendesse per mano e la guidasse verso l'eternità: un'eternità fatta di due persone, che non ponesse fine a nessuna fantasia e nessun intralcio. Ma ovviamente questo era impossibile, perché l'amore delle favole non esisteva, e purtroppo tutto era destinato ad una fine, l'essere umano stesso. E poi... Poi lei aveva solamente vent'anni. Non poteva pensare ad innamorarsi, perché a vent'anni non si fa. A vent'anni si è alla ricerca dell'avventura, del nulla più assoluto: non si hanno le idee chiare, si è ignari del proprio futuro, persino delle proprie scelte. Ognuno ha i suoi spazi a vent'anni, e in due è difficile rispettarli, e non sempre si è in vena di trovare l'accordo giusto. Lydia, poi, era particolare. Era molto esigente, non le andava mai bene niente, agli occhi di qualcuno, alle volte, poteva sembrare anche odiosa. Forse lo era, perché aveva delle abitudini strane e non molto facili da accettare, Derek era il primo a poterlo confermare. Per esempio, prima metteva i cereali nella tazza e poi la riempiva di latte, poi non amava il pane con troppa mollica quindi doveva comprare quello fatto apposta per lei. Era una complicazione vivente, molto più facile da odiare che da capire. Quella mattina, per esempio, si era svegliata con la fissa di sistemare tutta la casa. Non era uscita il giorno prima quindi si era concessa il lusso di svegliarsi presto, fare una bella doccia rilassante, indossare degli abiti profumati, improfumarsi dell'imitazione di "Hypnotic" di Dior e rimboccarsi le maniche. All'università aveva fatto pochissime assenze, e stava preparando bene gli esami, quindi si poteva concedere un giorno di pausa. Il problema fu... Pulire tutto quanto. Fu un inferno. La casa in realtà era più sporca di quanto sembrasse, e proprio per questo dovette fare il triplo del lavoro. Finì a mezzo giorno e mezzo. Pranzò insieme a David, poi Lydia studiò un po' qualche incantesimo, e andò a fare il sonnellino del pomeriggio, che non le mancava mai. Molti studiosi sostenevano che facesse bene alla salute, ma lei dormiva solo perché le andava di farlo, tutto qua. Fu interrotta, però, pensando a David. Le aveva detto di abitare in Prescott Street, nella casa delle prescelte, e in un certo senso voleva dare un'occhiata a quella grande casa magica. Le era capitato di passarci di tanto in tanto e ne era rimasta totalmente affascinata, quasi quanto era rimasta affascinata dal P3, e poi doveva cantarne quattro a David per aver di nuovo saltato il loro allenamento. Aveva voglia di distruggere un demone e non era producente il fatto che la abbandonasse di continuo. Si avviò cosi verso Prescott Strett, parcheggiò la sua auto sul vialetto, e scendendo dalla macchina si avviò verso la porta. Successivamente suonò il campanello e sperò vivamente che qualcuno le aprisse, sperando in cuor suo che non si trattasse di qualche essere demoniaco.
view post Posted: 3/8/2012, 20:50 And if it’s going to be a rainy day there’s nothing we can do to make it change - Altri Luoghi
:LydiaMartin:
"Ah scusa scusa, sono imperdonabile, ma sono stato dietro ad un demone che... bhe ha rischiesto più tempo del previsto" le spiegò brevemente. Capisco, spero almeno che tu lo abbia eliminato. Ha fatto saltare le mie lezioni di magia e di conseguenza l'eliminazione era obbligatoria, non solo necessaria disse sorridendogli per poi sistemarsi al meglio sotto quel piccolo ombrello che cercava a stento di coprire le teste di entrambi i ragazzi. Sicuro che non ti dia fastidio "ospitarmi" qui sotto? Non bagnarti per me, tanto più bagnata di cosi non fa differenza aggiunse in seguito mostrando i suoi vestiti bagnati. Si sentiva un pò di intralcio, David aveva con se l'ombrello per evitare di bagnarsi e non trovava giusto che si bagnasse a causa sua che l'aveva dimenticato. "Allora facciamo così, se non hai da fare, oggi pomeriggio orbito da te e teniamo la lezione a casa tua che dici ? ti inviterei da me ma la mia sorellina non ti darebbe tregua, e nemmeno i miei fratellini" aggiunse in seguito. Per quanto mi riguarda puoi venire anche subito da me. Devo cambiarmi assolutamente e poi io vivo praticamente da sola. Mio padre è a Londra in trattativa per un nuovo studio legale e poi..sta divorziando da mia madre, che invece è in una clinica privata, quindi puoi venire tranquillamente spiegò. Le avrebbe fatto piacere avere un pò di compagnia. Di tanto in tanto passava a trovarla Derek, il suo migliore amico di infanzia, ma quest'ultimo non sapeva cosa fosse accaduto ai suoi genitori, di conseguenza quando suonava alla porta per vedere come stesse Lydia quest'ultima affermava con convinzione che i suoi genitori non fossero in casa, che fossero al lavoro o nella migliore delle ipotesi che fossero partiti per il week end. Non parlava spesso della sua famiglia, . Erano molto ricchi ma in genere, per ciò che era accaduto loro, erano stati molto sfortunati. Era stato un caso che si fosse confidata con David circa la sua situazione familiare ma ad ogni modo era felice di averlo fatto, la faceva sentire sollevata. Lei sapeva badare a se stessa o comunque aveva imparato a farlo per necessità e non si vergognava a dire di essere una persona indipendente e al tempo stesso forte. "Se hai bisogno posso passare a studiare da te tutta al notte, faremo lezione di magia e ci prepariamo anche per l'esame e nel mezzo mangieremo cibo d'asporto vedendo un film" sorrise ascoltando quelle parole. Ok per lo studio magico, ok per la preparazione all'esame e ok per il film ma per il cibo puoi scordartelo un invito,anzi consideralo revocato visto che non ho intenzione di diventare una balena concluse sorridendogli. Prendiamo la metro o ci orbiti tu? chiese infine mostrando lui due biglietti per la metro. Non tutti sapevano orbitare, di conseguenza lei si arrangiava diversamente quando la sua macchina era dal meccanico per una revisione al motore.
view post Posted: 2/8/2012, 22:58 And if it’s going to be a rainy day there’s nothing we can do to make it change - Altri Luoghi
:LydiaMartin:
Peccato! disse sorridendo per poi occupare abusivamente dello spazio sotto il suo ombrello visto che il ragazzo le aveva concesso un pò del suo spazio. Francamente credeva che stando in due sotto quel piccolo ombrello destinato ad una sola persona si sarebbero bagnati maggiormente ma per lo meno non sarebbe stata la sola ad avere l'aspetto di un pulcino categoricamente bagnato. Almeno oggi sei reperibile per lo meno, ma dove sei orbitato per tutto questo tempo? Sai da quanto tempo è che aspetto una tua chiamata per allenarmi? disse successivamente. Non lo vedeva da... tanto tempo. Insomma, insieme avevano combattuto un demone e per una settimana intera si erano concentrati sull'addestramento. Aveva imparato a memoria le proprietà curative di alcune piante considerate magiche, sapeva preparare una discreta pozione esplosiva da usare contro i demoni e in due vicoli oscuri aveva salvato due prostitute innocenti dalle grinfie di alcuni demoni cacciatori. Si, si era data da fare ma poi David era sparito misteriosamente e con lui anche l'azione. Aveva cominciato ad apprezzare il fatto di essere una strega, si sentiva potente, inarrestabile e poi la caccia ai demoni era meglio di un videogame. Aveva connesso un cristallo ad un localizzatore GPS e praticamente le bastava connettersi in rete dal suo portatile per stanare un demone e soccorrere un innocente in pericolo.. geniale, no? male, sempre guardare le previsioni del meteo, San Francisco è alquanto mutevole in fatto di clima disse il ragazzo in seguito. Già, me ne sono accorta, risparmiami almeno la predica visto che sono bagnata dalla testa ai piedi e per di più mi ero anche ferita ad un gomito scivolando a terra. rispose. Benedetto potere della rigenerazione cellulare, sarebbe stata persa senza di lui, specie perché era un impiastro e non stava mai attenta a dove metteva i piedi. Oh avevo bisogno di un po' di aria fresca...dopo un'intensa sessione di studio di magia rispose il ragazzo in seguito e non pote fare a meno di ridere. Sei incredibile sai? Io non sò nemmeno se passerò il test di Istologia la prossima settimana e tu ti interessi esclusivamente della magia. E'...esilarante! aggiunse sorridendogli. Avrebbe tanto voluto essere come lui, non spensierata, semplicemente con altre priorità ma non poteva permettersi di pensarla in quel modo. Avrebbe dovuto trovare un equilibrio tra il suo essere Lydia e il suo essere Lydia la strega.
view post Posted: 2/8/2012, 18:40 And if it’s going to be a rainy day there’s nothing we can do to make it change - Altri Luoghi
:LydiaMartin:
La mia mente si perse tra i colori, gli ombrelli, il vociare, le vicende. Un bambino che buttava via una carta di caramella, una ragazza che si chinava a raccogliere le chiavi di casa, un vecchio che parlava animatamente con un uomo di mezza età, probabilmente suo figlio. Una madre con in braccio una bambina dai lunghi riccioli biondi si sedette accanto a me, ma io non mi voltai e non le sorrisi, rimasi ferma a sguardo sostenuto. Quando questa si alzò, lasciando posto ad un uomo d'affari e questo sparì imboccando il treno successivo, capii che nessuno aveva visto la sua ferita al gomito rimarginarsi. La non curanza della persone del luogo non la tranquillizzò, anzi, contribuì ai battiti accelerati del suo cuore. Aveva paura che qualcuno potesse vederla, temeva che qualcuno scoprisse il suo segreto. Sbuffò, un mozzicone di sigaretta cadde vicino al suo piede, lo guardò spegnersi prima di sentire un fischio in lontananza.
Chi era ora ? Nel voltarsi poi vide la sagoma di David osservarla mentre tra le mani stringeva un piccolo ombrello. Cambierai mai David Grey? chiese con un accenno di tenerezza, voltandosi lentamente verso di lui. La sorprese vederlo. Sillabò il suo nome con un velo d'importanza, sottolineando mentalmente il fatto che mai avrebbe potuto confonderlo con altre persone, e davanti ai suoi occhi viola trasse un lungo respiro. Si calmò immediatamente, fermandosi a specchiarsi nei suoi tratti decisi e nei suoi sorrisi accennati. I capelli le cadevano scoordinati ai lati del viso, erano bagnati, e abbinati alle lievi goccioline che le percorrevano parte del viso, si poteva intuire che avesse camminato sotto la pioggia . Nessuno li stava guardando, eppure sentiva un pizzicore di disagio bruciarle dentro. Finse di essere a suo agio, passandosi le mani tra i capelli e donando al ragazzo un grande sorriso.
Già, a dire la verità non ho proprio preso in considerazione il meteo alla televisione. Con tutta questa storia della magia l'unico programma che guardo è Tashmine la sensitiva rispose raggiungendolo per poi obbligarsi a riacquistare una dignità: posò l'ipod in tasca, raccolse la borsa dalla panchina e si fermò a guardarlo. Erano giorni che non si vedevano e quasi aveva dimenticato la tonalità di viola che caratterizzava i suoi occhi. Come mai da queste parti? chiese successivamente stringendosi nelle spalle.
view post Posted: 27/7/2012, 16:11 And if it’s going to be a rainy day there’s nothing we can do to make it change - Altri Luoghi
:LydiaMartin:
Quando sua madre le aveva chiesto con insistenza se volesse davvero diventare un cardiochirurgo, avendole ripetutamente illustrato tutti i lati negativi di tale professione, Lydia aveva continuato testarda per la sua strada a dire "Si, voglio davvero diventare un medico". Non le importava quanti sacrifici avrebbe dovuto fare, quanto avrebbe dovuto studiare o altro, voleva assolutamente diventare un medico affermato, il migliore a San Francisco, aiutare le persone in modo concreto e salvare delle vite umane. Al liceo era sempre stata la ragazza più intelligente della sua classe con una forte tendenza a comandare, ad essere una vera leader. La consulente scolastica della sua scuola parlando ad un colloquio genitori - insegnanti disse a sua madre perfino di voler conoscere il suo QI in quanto Lydia fosse assolutamente una studentessa brillante e mirante ad eccellere in ogni cosa. Nonostante si potesse pensare che la sua vita fosse perfetta quest'ultima non lo era affatto.
Non aveva assolutamente idea che "avrai davvero poco tempo libero a disposizione" voleva significare davvero avere poco tempo libero. Pensava che sarebbe stato difficile uscire con gli amici la sera per andare in qualche discoteca ma non avrebbe mai immaginato che a stento riusciva a stare a casa a guardare un semplice film. Quando le sue lezioni massacranti terminavano, tutto ciò che voleva fare era immergersi nel suo lettone e dimenticarsi di tutto ciò che aveva trascorso dormendoci sopra.
Appena scopriva di avere più di poche ore libere, non esitava a indossare qualche abito sportivo ed uscire, diretta chissà dove, ma almeno libera di correre e sfogare lo stress accumulato. Ed era proprio ciò che stava facendo in quel momento. Sapeva che forse si sarebbe dovuta concentrare maggiormente sul fattore "Magia" ma non aveva resistito alla tentazione di fare Jogging con il lettore mp3 legato al braccio, che le donava per giunta un'aria di estrema professionalità.
Si sorprese di quanto riuscisse a tenere il suo passo iniziale, dato che era da più di tre mesi che non correva veramente; si stava proprio concentrando su questo, regolando il respiro e controllando i chilometri fatti, quando si accorse troppo tardi si essere diretta proprio verso un mucchio di tubi di ferro, che probabilmente dovevano servire per i lavori che si stavano svolgendo a pochi metri di distanza: uno degli aspetti caratteristici di San Francisco era la costante presenza di lavori, ovunque e ad ogni ora del giorno e della notte.
Per schivarlo, ed evitare così di rompersi una gamba - ripeto, se n'era accorta ovviamente troppo tardi, ma la sua mente da medico, preparata a tutto, le aveva ricordato che era ancora capace di saltare - saltò a destra, ma appoggiò male la caviglia, che non si fece nulla, cadendo sul gomito destro, che invece si sbucciò, letteralmente.
Controllò il resto del corpo, nonostante sentiva il gomito bruciare e il sangue scorrere lungo il braccio; sospirò, un po' sollevata nel vedere che il resto del suo corpo era in perfetta forma, ed estrasse un fazzoletto dalla tasca degli shorts, cercando di asciugare come meglio poteva il sangue. La ferita non era profonda, ma estesa, e la pelle era stata parecchio grattata: sarebbe stato un casino tornare a casa, anche perché era a piedi e non aveva soldi per un taxi. E medicarsi da sola non le sembrava possibile, ora come ora.
Chiuse gli occhi, facendo pressione e mordendosi il labbro per il fastidio che ciò le procurava ma sola allora il suo potere si manifestò. Ben presto la sua ferita si rimarginò completamente e il suo gomito tornò praticamente come nuovo. Questi si che erano i lati positivi dell'essere una Strega che tra l'altro aveva la facoltà di rigenerarsi. Osservò compiaciuta il proprio gomito per poi tornare nuovamente a correre. La giornata non era delle migliori però, ben presto dei nuvoloni neri oscurarono il sole, e una leggera pioggia cominciò a scendere su San Francisco. "Maledizione" pensò istintivamente. Aveva bisogno di trovarsi un riparo al più presto, visto che non aveva un ombrello, e cosi si guardò attorno speranzosa.
view post Posted: 27/7/2012, 11:26 ;Losing my religion - P3
:LydiaMartin:
"D'accordo, ma ricorda che adesso non sei per forza da sola nel folle mondo di Lydia, hai ancora un David in panchina da far entrare" le disse sorridendo per poi lasciarla andare. Era rassicurante sapere di poter contare su qualcuno, anche se quel qualcuno lo aveva conosciuto in una mattinata. Per quanto mi riguarda non sei mai stato in panchina! si limitò a rispondergli poi sorridergli debolmente. No, non lo era mai stato. Inizialmente lo aveva trovato gentile per la storia della scheggia di vetro da estrarre e medicare, poi aveva creduto che fosse uno scocciatore e anche un feroce stupratore visto il modo in cui l'aveva rinchiusa nello sgabuzzino dell'ospedale ma infine aveva capito che di David poteva fidarsi perché si era offerto di aiutarla senza pretendere nulla in cambio. Insomma..non avevano un grado di parentela, non ci stava provando con lei e non pretendeva di essere pagato, non si comportava in quel modo con lei per un tornaconto personale ma semplicemente perché gli faceva piacere farlo. Voleva esserci, essere presente per lei quindi come poteva non apprezzarlo? Come poteva anche solo per un istante pensare di metterlo "in panchina"? No, non poteva. Era grazie a lui se aveva scoperto di essere una Strega e poi, come se non bastasse, quella sera avevano combattuto fianco a fianco contro il suo primo demone, e ne erano usciti anche vincitori. Era stato elettrizzante e al tempo stesso appagante e sudicio ma tutto si era risolto per il meglio. Ora doveva proprio andare da sua madre, lei si che in quel momento aveva bisogno di lei. Grazie ancora per tutto..Ti telefono, promesso! concluse per poi uscire dal locale diretta verso la propria auto. Ci mancava sua madre che le rovinasse le serate di divertimento e di svago anche se queste alla fine sarebbero terminate, certo, non era ancora mezzanotte e lei di sicuro non era Cenerentola però la mattina dopo il San Francisco Memorial l'aspettava a braccia aperte e se avesse voluto evitare di restare in "coma" a poltrire nel proprio letto ben presto sarebbe dovuta tornare a casa.
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