Jënnifër. |
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| Samantha Waterson
Dio che stress.
Era l'unica cosa che le veniva in mente servendo quei malfici avvocati che si godevano lo spettacolo delle giovani cubiste.
Mi voltai per prendere l'ennesimo mojito del vecchiaccio alcolizzato che ormai frequentava un pò troppo il locale, misi del bicchiere deu cubetti di ghiaccio, delle foglie di menta e il drink girandomi sorridendo e progedoglielo.
Mi appoggiai alla colona in stile romanico che abbelliva il locale come tante altre cose e mi guardai attorno, ero forse l'unica delle ragazze coperta? Indossavo leggins bianchi, una canotta e un cappottino di jeans corto mentre ai piedi avevo degli stivaletti con un pò ti tacco. Mi vestivo alla moda come 'dio comandava',classica espressione umana.
Notai entrare un ragazzo dai capelli biondi, molto alto, muscolatura ben definita e immaginabile da sotto alla maglietta, vedevo ogni giorno ragazzi ma dovevo ammettere che quello era davvero bello.
Alzai un sopracciglio, e a quanto pareva non era del tutto 'normale'. Sentiva in lui, a prima vista, qualcosa di misticio, di non umano. Uno stregone? Qualche essere insignificante?
Non aveva la minima idea di chi fosse ma quando sentì il capo chiamarla con il solito tono da ignorante lo raggiunse.
-Si? Che c'è?-
dissi con fare scocciato guardandolo.
Potresti salire tu a ballare? Jennifer sta male.
Alzai entrambe le sopracciglia.
-Le ho giù ripetuto mille volte che io li sopra non si salgo, e non insista, sennò una barista per questo posto non la trova.-
Mi voltai tornando al bancone sededomi su uno sgabello.
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