Quando sua madre le aveva chiesto con insistenza se volesse davvero diventare un cardiochirurgo, avendole ripetutamente illustrato tutti i lati negativi di tale professione, Lydia aveva continuato testarda per la sua strada a dire
"Si, voglio davvero diventare un medico". Non le importava quanti sacrifici avrebbe dovuto fare, quanto avrebbe dovuto studiare o altro, voleva assolutamente diventare un medico affermato, il migliore a San Francisco, aiutare le persone in modo concreto e salvare delle vite umane. Al liceo era sempre stata la ragazza più intelligente della sua classe con una forte tendenza a comandare, ad essere una vera leader. La consulente scolastica della sua scuola parlando ad un colloquio genitori - insegnanti disse a sua madre perfino di voler conoscere il suo QI in quanto Lydia fosse assolutamente una studentessa brillante e mirante ad eccellere in ogni cosa. Nonostante si potesse pensare che la sua vita fosse perfetta quest'ultima non lo era affatto.
Non aveva assolutamente idea che
"avrai davvero poco tempo libero a disposizione" voleva significare davvero avere poco tempo libero. Pensava che sarebbe stato difficile uscire con gli amici la sera per andare in qualche discoteca ma non avrebbe mai immaginato che a stento riusciva a stare a casa a guardare un semplice film. Quando le sue lezioni massacranti terminavano, tutto ciò che voleva fare era immergersi nel suo lettone e dimenticarsi di tutto ciò che aveva trascorso dormendoci sopra.
Appena scopriva di avere più di poche ore libere, non esitava a indossare qualche abito sportivo ed uscire, diretta chissà dove, ma almeno libera di correre e sfogare lo stress accumulato. Ed era proprio ciò che stava facendo in quel momento. Sapeva che forse si sarebbe dovuta concentrare maggiormente sul fattore "Magia" ma non aveva resistito alla tentazione di fare Jogging con il lettore mp3 legato al braccio, che le donava per giunta un'aria di estrema professionalità.
Si sorprese di quanto riuscisse a tenere il suo passo iniziale, dato che era da più di tre mesi che non correva veramente; si stava proprio concentrando su questo, regolando il respiro e controllando i chilometri fatti, quando si accorse troppo tardi si essere diretta proprio verso un mucchio di tubi di ferro, che probabilmente dovevano servire per i lavori che si stavano svolgendo a pochi metri di distanza: uno degli aspetti caratteristici di San Francisco era la costante presenza di lavori, ovunque e ad ogni ora del giorno e della notte.
Per schivarlo, ed evitare così di rompersi una gamba - ripeto, se n'era accorta ovviamente troppo tardi, ma la sua mente da medico, preparata a tutto, le aveva ricordato che era ancora capace di saltare - saltò a destra, ma appoggiò male la caviglia, che non si fece nulla, cadendo sul gomito destro, che invece si sbucciò, letteralmente.
Controllò il resto del corpo, nonostante sentiva il gomito bruciare e il sangue scorrere lungo il braccio; sospirò, un po' sollevata nel vedere che il resto del suo corpo era in perfetta forma, ed estrasse un fazzoletto dalla tasca degli shorts, cercando di asciugare come meglio poteva il sangue. La ferita non era profonda, ma estesa, e la pelle era stata parecchio grattata: sarebbe stato un casino tornare a casa, anche perché era a piedi e non aveva soldi per un taxi. E medicarsi da sola non le sembrava possibile, ora come ora.
Chiuse gli occhi, facendo pressione e mordendosi il labbro per il fastidio che ciò le procurava ma sola allora il suo potere si manifestò. Ben presto la sua ferita si rimarginò completamente e il suo gomito tornò praticamente come nuovo. Questi si che erano i lati positivi dell'essere una Strega che tra l'altro aveva la facoltà di rigenerarsi. Osservò compiaciuta il proprio gomito per poi tornare nuovamente a correre. La giornata non era delle migliori però, ben presto dei nuvoloni neri oscurarono il sole, e una leggera pioggia cominciò a scendere su San Francisco.
"Maledizione" pensò istintivamente. Aveva bisogno di trovarsi un riparo al più presto, visto che non aveva un ombrello, e cosi si guardò attorno speranzosa.