 | Coop non era in casa. Era via, anche se da relativamente poco, a causa di uno dei suoi protetti e, come ogni volta, prima di scomparire, salutava le bambine, che ancora dormivano, poi mi sussurrava un veloce 'ti amo' prima di darmi un bacio e tornare per cena, ed io, invece, correvo, come mio solito. Avrei dovuto approfittare del buco che avevo al giornale per andare a fare la spesa, ma non avrei comunque potuto, dunque, inforcai le lenti e mi misi al computer. Ero in tremendo ritardo. Mi ero scordata di inviare ad Elise l'articolo che mi aveva chiesto due giorni prima. Fortunatamente, però, ero riuscita ad avere una proroga.
[...]
Un paio d'ore erano trascorse, forse di più, non lo sapevo, finchè, ad un certo punto, fecì per premere 'invio', ma non ci riuscì. Qualcuno aveva suonato al citofono, e non potei far altro che andare a rispondere e ad aprire.
'Chi è?' mi limitai a dire, una volta afferrata la cornetta, pronunciando la solita frase di rito con voce quasi automatica e, forse, anche un pò stanca, a dir la verità. Piper, con la bambina.
'Salite.' le invitai, entusiasta. Era da un pò che non le vedevo, nè sentivo, dunque, beh, ero felice di una simile sorpresa.
|
